Lazio

“La mia Eleonora tra storia e mito” di Ersilia Di Palo al Museo Nena

Domenica 9 marzo alle 17.00 presso il Fidia-Museo Nena di via Edoardo D’Onofrio 35, a Roma Colli Aniene, a coronamento della giornata internazionale della donna, la storia di una grande donna: La mia Eleonora tra storia e mito” di Ersilia Di Palo scrittrice e commediografa napoletana venuta appositamente da Napoli accompagnata dall’amica docente universitaria Giustina Pica.

Giustina Pica a sin. e la relatrice Ersilia Di Palo

Ha presentato il suo libro che narra la vita e la storia di Eleonora Pimentel Fonseca, di origini portoghesi, nata a Roma in Via di Ripetta 22 ma costretta ad espatriare a Napoli ancora ragazzina. “Un genio femminile di innegabile dignità e identità, martire della Repubblica Napoletana del 1799.

Eleonora

Donna egregia, tra i più begli ingegni d’Italia, autrice del «Monitore» ed oratrice fecondissima. Intellettuale di non comune virtù – di gran lunga superiore ai tempi nei quali è vissuta – andò delineando un pensiero di progresso, antimonarchico, repubblicano e laico, per liberare il popolo napoletano dal potere borbonico”.  Sono ancora fondamentali i valori trasmessi dalla Repubblica Napoletana di cui Eleonora Pimentel Fonseca fu promotrice. 

Al Museo Nena hanno fatto gli onori di casa Giorgio Nena fratello minore di Alfiero, la sorella Francesca e Luigi Matteo curatore dell’archivio.

Ersilia Di Palo

È seguita l’appassionata esposizione di Ersilia Di Palo che della Pimentel ha esaltato la vasta cultura, l’amicizia di grandi intellettuali come Metastasio, Voltaire e soprattutto orgogliosa dell’apprezzamento e della stima del giurista e filosofo Gaetano Filangieri ancor oggi considerato il vero ispiratore della Costituzione americana e non solo.

La sua l’indipendenza intellettuale, la sua libertà, il suo spirito antimonarchico e il suo femminismo ante litteram erano tutti ingredienti che le autorità, da che mondo è mondo, hanno sempre detestato. “Eleonora fu tenace e testarda, feconda di idee e battagliera fino al sacrificio”. E per questo i Borbone la condannarono a morte. Che avvenne il 20 agosto del 1799. Ma fu una morte feconda perché sebbene sconfitta, la Repubblica Napoletana ha aperto le porte al Risorgimento Italiano, all’Unità D’Italia, alle 4 Giornate di Napoli e alla nostra Repubblica Italiana. Il libro è dedicato certamente ad Eleonora Pimentel Fonseca, ma anche alla Repubblica Napoletana di cui Carlo Lauberg fu il primo presidente. 

In ultima di copertina il politico napoletano Guido D’Agostino, già assessore alla cultura dice: Colpisce il modo in cui Esilia Di Palo ha affrontato la descrizione e la ricostruzione della vicenda biografica di Eleonora Pimentel Fonseca per la cura e l’attenzione che vi ha posto, rievocandone con il cuore e con la mente la sequenza appassionante di tanti momenti essenziali. Le origini portoghesi, il trasferimento a Napoli, le prime fasi di studi e di applicazioni intellettuali, il cimento con la poesia, la conoscenza e frequentazione dei più bei nomi dellʼintellettualità, locale e non, del suo tempo. Ma anche episodi infelici o tristi della vita privata, gli iniziali buoni rapporti con la dinastia borbonica regnante, fino alla conversione del proprio apparato ideologico in direzione opposta, in ragione del maturato convincimento in senso repubblicano-popolare e dunque la rottura politica e culturale con la Corte, lʼadesione alla straordinaria etica ed epica del giacobinismo. Per Eleonora lʼavvento di una possibilità concreta e ravvicinata di realizzazione di democrazia ed educazione popolare (come non si sarebbe mai stancata di affermare e ribadire dalle colonne del “Monitore Napoletano”). Fino alla drammatica conclusione e alle terribili conseguenze in cui sfociano gli eventi (il tutto nellʼarco di un semestre, nel 1799) e che la portano sotto inchiesta e a giudizio, in carcere e alla condanna a morte finale, con esecuzione a piazza Mercato il 20 agosto di quel fatidico anno.

Ersilia Di Palo è stata docente di materie letterarie. Attualmente è promotrice culturale con iniziative su tutto il territorio della città di Napoli. Referente dell’associazione mondiale Eip Italia Scuola Strumento di Pace collabora con molte associazioni tra cui la Fondazione Humaniter 

 Con le sue iniziative ha dato grande impulso al percorso di emancipazione delle donne, trattando in numerosi convegni l’immagine delle grandi donne della Storia, coloro che hanno rotto con la propria vita quel percorso di sottomissione alla dominanza maschile, imponendosi nel panorama culturale con la propria autonomia e indipendenza di pensiero  

Il suo attivismo culturale la porta ad essere la fondatrice della Rubrica dei “Mercoledì Culturali” che quest’anno ha festeggiato i suoi 15 anni, in collaborazione con la 5 Municipalità di Napoli e con l’associazione mondiale Eip Italia Scuola Strumento di pace. Collabora strettamente con la casa editrice La valle del tempo, per la quale presenta i suoi libri. 

Il libro dedicato ad Eleonora ha ottenuto il Premio Intercontinentale “Le Nove Muse” premio speciale di merito e il  Primo Premio Città di Teano per la scrittura risorgimentale; è stato poi trattato in un documentario di cultura per Rai Tre.

Regista e scrittrice di testi teatrali è la referente del Gruppo Culturale Storico Teatrale “Gli Appassionati”. Ersilia è anche autrice e regista di commedie storiche e si è dedicata alla scrittura di questo settore culturale dando inizio alla collana “La storia in palcoscenico”. Ha pubblicato le commedie: “C’era una volta… nu rré e na reggina. La vera storia degli ultimi reali borbonici, Francesco II e Maria Sofia”; “Lucia Migliaccio, l’urdemo ammore ‘e Ferdinando I”; “Donna Lionora… La storia di Eleonora Pimentel Fonseca”; “Artemisia Gentileschi. Primo processo di stupro della storia 1612”. A lei il ringraziamento sentito dei curatori del Museo Nena

Hanno costituito una piacevolissima sorpresa che ha deliziato il pubblico gli allievi della Scuola di Musica “Anton Rubinstein” di Roma con Andrea Prosperi, Valentina Rosito, Franco Toscano, Elisa Bellanti, Iordache Gabriela al pianoforte.

Il piccolo Filippo Pompei si è esibito splendidamente alla chitarra.

Qualche piccolo video che gira su Facebook dà già ragione di una futura carriera brillante per tutti. È stato anche l’augurio formulato da Ersilia e da tutto il numeroso uditorio.


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