Salute

La Maserati non esiste quasi più: 1.000 auto prodotte in tre mesi. La Uilm: “Stellantis ne ha deciso la morte”

Mille auto prodotte in tre mesi, un tracollo rispetto ai numeri già drammatici dello scorso anno, decretano che la Maserati non esiste quasi più. Il glorioso marchio, fondato nel 1914 e finito nell’orbita della famiglia Agnelli nel 1993, sforna automobili con il contagocce. Nel primo trimestre del 2025 sono state prodotte 30 automobili MC20 nello storico stabilimento di Modena, settanta vetture a Mirafiori tra Gran Cabrio e Gran Turismo e 930 unità del modello Grecale a Cassino. Tanto per rendere l’idea: nello stesso periodo dello scorso furono 1.320 nell’impianto torinese, 105 in quello emiliano e 2.391 nella plant laziale. Impietoso il confronto con qualche anno fa: solo a Mirafiori, nel primo trimestre 2017, furono oltre 15mila le automobili prodotte.

Così la Uilm tuona contro Stellantis sostenendo che abbia “deciso la morte” del marchio e torna a sollecitare il presidente John Elkann: “Non c’è più tempo da perdere. Per noi ci sono solo due strade da percorrere per il rilancio dei marchi iconici: investimenti immediati e produzione di nuovi modelli oppure la nascita del Polo del Lusso con Ferrari, l’unico spin-off che ci convince”, ha scritto il segretario generale Rocco Palombella in una lettera inviata all’attuale numero uno del gruppo chiedendo un “intervento” per “salvaguardare un settore strategico per il nostro Paese” e per “salvare migliaia e migliaia di posti di lavoro”.

“I dazi e la transizione energetica non sono la causa di questa situazione, ma siamo arrivati a questo punto per scelte già prese da tempo e che stanno decretando la morte industriale di Maserati”, attacca Palombella ricordando a Elkann di aver già denunciato il tutto in una precedente lettera dello scorso 30 luglio scorso alla quale aveva risposto l’allora ad Carlos Tavares assicurando che rimaneva “l’unico marchio di veicoli completamente progettati, sviluppati e prodotti in Italia” e che “dal punto di vista commerciale” il gruppo stava facendo “grandi passi in avanti verso un’ulteriore espansione del marchio a livello internazionale”, escludendo di scorporare Maserati dal gruppo.

Il Tridente si avvia quindi verso un 2025 nel quale, in prospettiva, non si supereranno le 4.000 unità prodotte. Solo due anni fa, furono 27.166 con la sola Cassino che assemblò 17.242 vetture, Mirafiori ne sfornò 8.680 e Modena 1.244. Il calo del 64% registrato lo scorso anno, quando i modelli sono passati da 7 a quattro e le vetture furono solo 9.760 unità, rischia di diventare un “buon” dato alla luce di quanto è avvenuto negli ultimi tre mesi. Il gruppo, ricorda la Fim-Cisl, ha annunciato a fine anno il “progetto alta gamma” con il coinvolgimento della Motor Valley: “Non abbiamo ancora chiari dettagli, ma per noi è fondamentale che questo debba avere riscontri sulle future produzioni Maserati, in tutti gli stabilimenti dove ora è presente il marchio del Tridente, compreso lo stabilimento storico di Modena”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »