La mafia pugliese sulla tv francese: la sfida delle donne
La mafia pugliese finisce su France24. La nota emittente televisiva d’Oltralpe dedica un servizio alla criminalità in Puglia, dandogli un taglio particolare: assume il punto di vista delle donne che ogni giorno sfidano la mafia. “Italie, des femmes contre la mafia”, è il titolo scelto per il servizio giornalistico, visibile su YouTube anche nella versione inglese, con sottotitoli: “La Puglia è il territorio della Sacra Corona Unita, nota anche come la “quarta mafia” – si legge nella spiegazione – Meno nota rispetto a Cosa nostra, la Camorra o la ‘Ndrangheta, è un gruppo criminale comunque molto potente”.
Pazienza che la “Quarta mafia” non sia in realtà la Sacra Corona Unita, dato che nella geografia criminale pugliese la prima espressione indica la criminalità foggiana, la seconda si è sviluppata più nella parte centrale e più a Sud della regione. “Si è infiltrata in tutte le aree della società italiana – continuano da France24 – dalle aziende locali alla pubblica amministrazione”. E quindi il reportage prende il considerazione il lavoro quotidiano di lotta alla mafia svolto da alcune donne, che mettono a rischio la loro vita e quella dei loro familiari nel nome di un bene superiore, quello della collettività: sono Bruna Manganelli (sostituto procuratore del tribunale di Bari e componente del gruppo specializzato della Direzione distrettuale antimafia); Rosaria Di Blasi (al vertice della Sezione investigativa del servizio centrale operativo – Sisco di Bari); la giornalista d’inchiesta Marilù Mastrogiovanni e le figlie di Renata Fonte, prima donna vittima di mafia in Puglia (sono Sabrina e Viviana Matrangola, la seconda è attualmente assessora regionale).
È una lotta costante, quella che queste donne conducono contro la mafia: che sia nelle aule di tribunale o fra le righe di un articolo, a bordo di una volante o in una scuola a parlare di memoria, ognuna di loro aggiunge con il proprio operato un tassello di legalità. Al costo di sacrifici personali, minacce costanti, scorta necessaria per tutelarsi. “È pericoloso, davvero pericoloso”, dice Bruna Manganelli. Ma nonostante questo, continuano a lottare. Per il bene di tutti.