La denuncia – Perugia, i marciapiedi ostili di via Innamorati
Una persona che inciampa percorrendo un marciapiede di via Innamorati, proprio di fronte alla scuola elementare, non fa notizia. Tanto più se la suddetta evita il pronto soccorso, le sue ecchimosi essendo sicuramente da codice bianco. Naso escoriato, una mano che si gonfia come un maritozzo, occhiali da buttare. No, l’ipotesi di passare la notte in attesa di cure per due cerotti e il consiglio di tamponare con ghiaccio non è opzione praticabile, anche per non contribuire ad affollare il presidio. Da scartare, per analoghi motivi, la messa in mora dell’amministrazione, pure se ne ricorressero gli estremi.
Se la caduta non fa dunque notizia, lo stato in cui versano i citati marciapiedi, entrambi i lati, probabilmente sì, anche se più volte segnalato da questo giornale, già negli scorsi anni.
Il percorso richiede infatti circospezione e cautela estrema, come attraversare un campo minato. L’insidia ha forma di buche, intervallate da rigonfiamenti del piano di calpestio, sconnessioni varie. Si rischia nel procedere, pure allertando vista e passi. E’ per questo che è sempre più frequente veder camminare persone sul ciglio della strada, confidando nel calcolo delle possibilità. Affrontare il marciapiede, specie se il pedone non è giovanissimo, risulta più audace che sfidare l’automobilista, ancorché intento a compulsare lo smartphone. Questo di giorno, in piena luce estiva.
Alla persona di cui si è accennato, l’incidente è occorso di sera, quando la zona precipita in un buio assoluto per l’assenza di pubblica illuminazione, dovuta a qualche guasto che si protrae da giorni. Non che fossero particolarmente efficaci quelle luci, beninteso, anche se funzionanti, poiché in larga parte schermate dalle chiome degli alberi. Integrare con torce elettriche o bagliori di telefono è raccomandabile. Come del resto lo è indossare scarpe da trekking.
Dopo il tramonto, in ogni caso, sopra un lungo tratto di via Innamorati cala il nero sipario, con conseguente azzardo per ogni passante.
Se è ragionevole, pertanto, tutelare, dove necessario, i pedoni, imponendo bassi limiti di velocità alle auto, evitare loro di finire in ortopedia per mala gestio dei marciapiedi è sacrosanto.
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