la decisione di re Carlo III
Un principe in meno del quale nessuno sentirà la mancanza. Finalmente Buckingham Palace ha deliberato la sua sentenza sperando di togliersi d’impaccio (definitivamente) e liquidare, per sempre, la scottante pratica legata ad Andrea, ex principe, ex duca di York e tuttora, fratello di re Carlo III. Ci sono voluti anni di scandali, inchieste giornalistiche, rivelazioni, fotografie e libri autobiografici per portare il sovrano a sbarazzarsi della figura più ingombrate che la monarchia britannica abbia avuto in carico negli ultimi anni. Andrea non sarà più nulla di tutto ciò che è stato fino ad oggi, per lignaggio e qualche merito militare e soprattutto dovrà lasciare la casa da 30 stanze nella quale ha vissuto negli ultimi vent’anni senza pagare l’affitto. Verrà trasferito in una “residenza privata” si apprende al momento.
Andrea Mountbatten Windsor non potrà più appellarsi al suo sangue blu per continuare a godere dei privilegi (immeritati) sui quali si è adagiato da quando è nato. La sua amicizia con il finanziare pedofilo americano Jeffrey Epstein, le foto con la grande accusatrice Virginia Giuffrè e le rivelazioni contenute nel suo ultimo libro biografico, Nobody’s Girl, lo hanno incastrato definitivamente. Se agli occhi della giustizia la sua posizione è stata stralciata, per ora, grazie all’accordo extragiudiziale firmato nel 2022 e forte del cospicuo versamento di denaro da parte di Elisabetta II, davanti ai sudditi e al giudizio del mondo la sua figura era ormai compromessa e irrecuperabile.
La corona ha fatto di tutto per evitare decisioni drastiche, sperando che bastasse tenere Andrea lontano dalla vita pubblica per placare l’indignazione popolare nei suoi confronti. Ma all’accusa di essere stato coinvolto nelle “abitudini sessuali” di Epstein e della comune amica Ghislaine Maxwell, si sono aggiunte le relazioni pericolose intessute negli anni con personaggi cinesi accolti a Buckingham Palace e poi accusati dai servizi segreti di essere spie in missione nel Regno Unito per conto di Pechino. Infine la patata bollente del mancato pagamento dell’affitto è del relativo danno erariale per i contribuenti che si sta trasformando in una crescente richiesta di essere sentito in aula a Westminster. Il Royal Lodge nel quale ha abitato Andrea con la ex moglie, Sarah Ferguson, è del Crown Estate, non di proprietà privata dei reali, e il parlamento vuole vederci chiaro.
“Il processo di rimozione di Stile, titoli, e Onori del principe Andrea è partito oggi”, ha fatto sapere Buckingham Palace in tempo per lanciare la notizia nei tg della sera. Il diretto interessato ha sempre negato ogni coinvolgimento con Epstein e tutte le accuse ricevute da Virginia Giuffrè, l’ha fatto nell’intervista alla BBC concessa nel 2019 e lo ha ribadito qualche giorno fa, quando ha comunicato di rinunciare all’uso del titolo di duca di York e alle sue onorificenze, sperando che questo gesto, più che altro simbolico, sarebbe bastato. Cosi non è stato. Il re, la corona sono intervenuti come i sudditi si aspettavano, in maniera risoluta sebbene molto tardiva, ribadendo solidarietà e vicinanza nei confronti “delle vittime e dei sopravvissuti ad ogni forma di abuso”. Basterà a tamponare il danno e salvare la corona e la reputazione del re?
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