Friuli Venezia Giulia

La crisi della maggioranza regionale è già finita


Niente crisi. Niente rimpasto. Niente terzo mandato. Niente sfiducia “pilotata” per tentare il terzo mandato senza la norma. Dunque, dopo una settimana di tensioni, di scambi di accuse, di voci di dimissioni, di trattative più o meno ufficiali e dopo l’incontro del presidente Fedriga, a Roma, con la premer Meloni, è tutto come prima? Insomma, è stata una classica tempesta in un bicchiere di acqua? No, perché queste giornate di tensioni uno sconfitto, anzi due, li ha generati. Il primo è il presidente Fedriga che è tornato da Roma con un pugno di mosche, che non ha avuto rassicurazioni sul terzo mandato, che ha incassato una solidarietà pelosa dal suo leader Salvini, che non ha ricevuto le scuse da Fratelli d’Italia dopo le critiche del ministro Ciriani alla Sanità regionale che hanno innescato la bufera, che non è riuscito a regalare il rimpasto sostenuto da Forza Italia e Lega, che non potrà tentare per adesso la scorciatoia della sfiducia e che è costretto quindi a rinserrare le fila, ma in un contesto generale che lo vede decisamente indebolito. L’altro sconfitto è l’assessore alla Sanità, Riccardo Riccardi, che ieri nel corso del vertice di maggioranza, si è visto respingere la richiesta di un avvicendamento alla guida della Sanità. Il niet di Fratelli d’Italia – come riferito con orgoglio dagli stessi patrioti al termine del summit di questo pomeriggio – a uno scambio di deleghe è stato secco, determinato, probabilmente definitivo. Nessun rimpasto, dunque. E Riccardi continuerà a dirigere l’assessorato decisamente più impopolare e difficile con la spada di Damocle di un ministro, Luca Ciriani, che ha già fatto capire la sua distanza dalle politiche sanitarie volute dallo stesso Riccardi con il quale è evidente che non scorra buon sangue. Ovviamente, il vertice di maggioranza ha partorito il topolino del solito comunicato da pacche sulle spalle e volemose ben. Legittimo e comprensibile, per altro. Queste le parole del presidente Fedriga al termine del vertice: “La coalizione ribadisce la sua compattezza, abbiamo risolto anche quelle incomprensioni che senza dubbio c’erano nei giorni pregressi. La coalizione insieme mi ha chiesto di assumere un ruolo aggiuntivo di garante nell’ambito della coalizione per garantire continuità e rilancio dell’azione della stessa amministrazione, per questo presenterò in consiglio regionale una mozione sulla quale chiederò la fiducia”. Il presidente ha poi chiosato così: “Viene confermata la fiducia a questa amministrazione da parte di tutte le forze di coalizione nell’attuale conformazione”. Grande soddisfazione, sempre attraverso un comunicato, viene espressa dal segretario regionale di FdI, Walter Rizzetto (l’unico, vero vincitore che ai collaboratori ha manifestato la grande soddisfazione per avere resistito alle richieste di avvicendamenti di deleghe) che parla della necessità del rilancio dell’azione della giunta regionale. Per poi aggiungere, con tono soft, che “sarebbe stato abbastanza strano cambiare le deleghe in questo momento”. Già, “ma si poteva evitare la crisi”, si chiede ancora? La risposta che fornisce è che si tratta di dinamiche “che in politica possono accadere anche all’interno di una maggioranza”. Infine, la precisazione che ha il sapore di un primo puntello, quasi un messaggio subliminale, di Fratelli d’Italua nel new deal: “La mozione la dobbiamo scrivere assieme”.


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