Politica

La Cpi prepara mandati di arresto per due ministri di Netanyahu

In passato aveva già deciso di emettere i mandati di arresto per Vladimir Putin, Benjamin Netanyahu, Yoav Gallant e tre leader di Hamas. E negli ultimi tempi il procuratore capo Karim Khan aveva intenzione di applicare la stessa misura per i ministri di estrema destra del governo israeliano, il responsabile delle Finanze Bezalel Smotrich e quello della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Il motivo: presunti crimini compiuti a partire dal 2014 nell’ambito dell’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. A rivelarlo è il Wall Street Journal: ma ora la decisione di proseguire o meno le intenzioni di Khan passa ai procuratori supplenti Nazhat Shamim Khan, delle isole Fiji, e Mame Mandiaye Niang, senegalese, perché il loro superiore si è autosospeso in seguito a un’indagine per presunta condotta sessuale inappropriata denunciata da una sua collaboratrice, un’avvocata malese. Lui ha definito “false” le accuse, reputandole parte di una campagna di pressioni e minacce legate alla sua attività giudiziaria, tra cui i mandati d’arresto già emessi per Putin, Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas. Interpellata sui mandati per Smotrich e Ben Gvir la Cpi ha riferito di non poter fare commenti sulla procedura in corso.

Secondo il quotidiano statunitense, che cita funzionari attuali ed ex dipendenti della Corte penale internazionale, Khan stava costruendo un caso contro Smotrich e Ben Gvir per il loro ruolo nella promozione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Non è chiaro, aggiunge il Wsj, se i vice di Khan andranno avanti con il caso contro i due ministri di estrema destra. L’accusa sarebbe quella di crimini di guerra per la costruzione dei nuovi insediamenti. Le Convenzioni di Ginevra, ricorda il giornale, impediscono ad uno Stato di trasferire le loro popolazioni nei territori da loro occupati. “L’indagine dell’Ufficio del Procuratore della Cpi sulla situazione nello Stato di Palestina riguarda i crimini commessi nell’ambito della giurisdizione della Corte a partire dal 13 giugno 2014 – si limita a far sapere la Cpi interpellata sulla notizia del Wsj -. Questo mandato è in corso e si applica a tutti i crimini previsti dallo Statuto di Roma commessi nel contesto attuale, inclusi quelli in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e a Gaza. L’Ufficio non può fornire commenti su questioni relative alle indagini in corso né su eventuali accuse specifiche che potrebbero sorgere in relazione alle situazioni trattate dall’Ufficio. Questo approccio è essenziale per tutelare l’integrità delle indagini e garantire la sicurezza delle vittime, dei testimoni e di tutti coloro con cui l’Ufficio interagisce”.


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