La Corrida di Amadeus: cosa funziona e cosa no
Se proprio La Corrida doveva essere era giusto che tornasse alla formula di un tempo e, siccome Amadeus è un professionista che la televisione la sa fare a occhi chiusi, era giusto che trattasse la creatura di Corrado con la cura che meritava. Al di là della bellezza dello studio, delle smorfie di Amadeus così simili alla mimica corradesca alla base del successo del programma e alle battute con il maestro De Amicis così simili a quelle che Corrado scambiava con il maestro Pregadio (buon’anima), c’è qualcosa di molto diverso da La Corrida originale e che temiamo non tornerà mai più: la genuinità dei concorrenti, vero motore del programma.
Quelli che un tempo erano «dilettanti allo sbaraglio» sono diventati, infatti, macchiette che esagerano in tutto e per tutto pur di rimanere impressi e diventare virali in un paio di minuti, dotandosi di una consapevolezza e di una caricatura non molto lontane da quelle sfoggiate da Carmen Di Pietro a Tale e Quale Show, impegnata com’è a fare di tutto per rendersi ridicola perché sa che è proprio questo che funziona e che gli altri vogliono da lei. Lì dove un tempo c’era freschezza oggi c’è un calcolo freddo e ragionato, forse anche per colpa di tantissimi programmi che negli ultimi decenni hanno portato il pubblico che si presenta in televisione a una consapevolezza e a una fame di apparire che prima non aveva, perché prima non c’era l’ambizione ma solo la voglia di divertire e, soprattutto, di divertirsi.
Un altro tema su cui riflettere è se la carta nazionalpopolare giocata da Discovery sia davvero vincente: l’acquisto di Che tempo che fa strizzava l’occhio a un pubblico particolare, di una fascia medio-alta, mentre l’approdo di Amadeus mirava a competere con le generaliste tradizionali proponendo la stessa formula. Il pubblico televisivo, però, deve essere abituato e addomesticato, e forse è per questo che Amadeus sul Nove sta facendo un po’ più di fatica: sta mettendo lentamente le basi per qualcosa di nuovo che prima sul Nove non c’era. Al di là dell’averci fortunatamente regalato una prima serata spensierata nel triste giorno della rielezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti, a La Corrida di oggi ci sembra che manchi quello spirito scanzonato dei concorrenti che anche i social hanno contribuito ad abbattere, ed è un gran peccato perché sappiamo dentro di noi che quell’innocenza di fondo forse non la rivedremo mai più.
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