La coda dei turisti «formiche» in Val Gardena, Christina Demetz: «Vengono per fare tutti la stessa foto dei social, in cima con le flip flop. Noi proviamo a spiegare che questa è la montagna vera»
Cosa c’entrano la fila di formiche (umane) in coda per salire al Seceda, l’altipiano (magnifico) delle Dolomiti della Val Gardena e il Ceo di Apple Tim Cook? Cosa c’entrano flip flop, macchine per la nebbia e «ranger montani» con il compito di spiegare che le Dolomiti sono vere montagne, e non un parco di intrattenimento a tema con ambientazione montana? Forse questo articolo potrebbe avere come argomento proprio questo: il confine tra realtà e finzione, perché a ben vedere è proprio questo il tema portato alla ribalta dal turismo sempre più folle di questi anni, quello dei visitatori che si aggirano per Venezia chiedendo un taxi, che sul lago di Como chiedono dov’è il paese «Lago di Como» e quello del turista che qui al Seceda, notando la bruma del mattino che sale dalla valle, ha chiesto all’impiantista della funivia: «Scusi, a che ora accendete la macchina della nebbia?».
Antefatto: ieri 24 luglio sono circolate in rete foto e video di una coda chilometrica alla stazione intermedia che da Ortisei, in Val Gardena, porta all’altipiano del Seceda, e se è vero che siamo ormai tristemente abituati alle immagine dell’overtourism, è anche vero che le folle di gente in montagna, il luogo «dei pochi», dei silenzi e della natura, fanno più impressione.
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Ma cosa succede al Seceda? Le schegge di roccia che si stagliano sul cielo delle Odle, il gruppo dolomitico sopra l’altipiano, che fa da spartiacque tra Val Gardena e Val di Funes, è senza dubbio una delle visioni più emozionanti delle «montagne pallide». Ma non basta. Come sempre, per spiegare il fenomeno «formiche in coda», c’è un passaggio «social» e «vip» nel mezzo: come George Clooney ha reso famoso il Lago di Como al grande turismo americano, così Tim Cook nel 2023 ha avuto l’idea di mostrare la qualità della telecamera dell’Iphone 15 inquadrando il Seceda, con le foto che lui stesso aveva fatto in vacanza sule Dolomiti. Lo state immaginando anche voi il boomerang che parte in quel momento dalla cima delle Alpi pronto a tornare a velocità supersonica? Così è stato.
«Il Seceda era già apparso in una campagna Apple del 2017 e di nuovo nel 2023. Da lì, complice il passaparola sui social, abbiamo visto la trasformazione di questo altipiano in un “hotspot” immancabile per gli ospiti internazionali che visitano le Dolomiti», commenta Christina Demetz, Responsabile Comunicazione della Val Gardena. «Di solito i turisti atterrano a Venezia, vanno a Cortina, passano alle tre cime di Lavaredo e al lago di Braies, poi arrivano da noi e vanno sul Seceda, poi proseguono per l’Alpe di Siusi, la Val di Funes e Odle e qualcuno fino al lago di Carezza. Da noi partono da Ortisei, e con ovovia e funivia arrivano senza alcuno sforzo fino ai 2.600 del Seceda, per fare la foto delle cime foto e tornare».