Trentino Alto Adige/Suedtirol

La Civica al Virgolo: “Campi sportivi e subito un tavolo per il futuro del colle cittadino”

Il candidato sindaco Angelo Gennaccaro e l’assessore comunale Christian Battisti incontrano i residenti del Virgolo. “Subito un tavolo con i privati per pianificare servizi e infrastrutture. Decidono tutto loro? Non è così e il dialogo è possibile” 

Fino a qualche anno fa l’intera politica comunale si infiammava sul destino del Virgolo. Oggi il colle cittadino è baciato dal sole primaverile quando il meteo è favorevole e poco altro. Le forze politiche si interessano marginalmente del suo destino e difficilmente si va oltre qualche progetto legato alla funivia. Che, tuttavia, ha il problema non secondario di dover condurre da qualche parte per non rimanere una cattedrale del deserto. 

Decidono tutto i privati? 

La Civica ha voluto riproporre con chiarezza il tema del futuro del Virgolo con l’approccio di sempre: concreto, senza vendere fumo ma nemmeno senza arrendersi a priori. “Decidono tutto i privati” si dice spesso dell’area quando non si ha troppa voglia di approfondire. Concetto che ha chiaramente un fondo di verità ma che non può essere la tomba della discussione. Anche perché il Comune ha delle carte importanti da giocare per provare a smuovere qualcosa di un luogo oggi abbandonato da tutti. 

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“Subito un tavolo”

Così il candidato sindaco Angelo Gennaccaro e l’assessore comunale Christian Battisti sono saliti in cima al colle per incontrare Peter Werner e Ivana Unterweger, rispettivamente proprietario e gestrice del Wendlandthof: gente che conosce ogni filo d’erba del Virgolo da più di un secolo. Oltre ad essere, Peter Werner, uno dei proprietari privati del colle assieme alla famiglia che abita il Kohlerhof vicino all’ex albergo Bellavista e, ovviamente, il Gruppo Schoeller. Quest’ultimo, come noto, fa la parte del leone con VivaVirgolo Srl. “La proprietà bavarese – spiega Gennaccaro – si era detta disponibile a discutere con la politica di un progetto valido ed economicamente sostenibile già nella seconda metà del 2024. Credo che sia assolutamente una priorità della nuova legislatura aprire un tavolo immediatamente dopo le elezioni con i privati per iniziare a imbastire un discorso di sviluppo con l’obiettivo di riconsegnare quanto prima parte del Virgolo alla cittadinanza”. 

Le carte in mano al Comune

La campagna elettorale de La Civica è imperniata sul pragmatismo così nè Gennaccaro nè Battisti vogliono vendere sogni ma l’approccio è lucido e determinato. “È vero che tutto passa da un accordo con il privato ma il Comune ha delle carte da mettere sul piatto. Anzitutto l’area è fissata nel Piano Regolatore come zona sportiva e questo determina che la realizzazione di impianti sportivi sarebbe subito fattibile. Non solo, stabilisce anche che qualsiasi altro progetto deve passare da una modifica da parte del Comune che, quindi, ha una parola significativa su ogni progettualità. Oltre a questo va considerato che il tracciato della vecchia funicolare del Virgolo, compresi i due archi del viadotto, sono sottoposti a tutela diretta della Soprintendenza dei Beni Culturali dal 2021. Anche in ragione di questo aspetto la mano pubblica ha voce in capitolo su ogni progetto. Non è corretto affermare che l’amministrazione è del tutto tagliata fuori: è, anzi, pienamente protagonista di ogni trattativa. Chiaro che per iniziare qualsiasi discorso è necessario incontrarsi. La funivia è l’infrastruttura principe ma deve essere realizzata per portare a qualcosa di interesse pubblico”. 

Impianti sportivi e punti di interesse turistico

Naturalmente La Civica ha una sua idea di sviluppo ed è coerente con il pragmatismo che si è data come bussola. “La zona è classificata come sportiva? Bene, ragioniamo subito sulla realizzazione di impianti polifunzionali sportivi. Penso a campi da padel ma anche da calcio, tennis o ridare vita a una piscina a terrazzo sulla città che sarebbe anche di grande impatto visivo e scenografico. A quel punto si può pure ipotizzare una valorizzazione del verde attraverso percorsi artistici o culturali immersi nel bosco. Si andrebbe così a fornire punti di interesse turistico, oltre alla magnifica vista, all’Azienda di Soggiorno per un battage promozionale adeguato. Peraltro esiste già molto da vedere come lo stesso tracciato storico della funicolare ma anche il castelletto del Wendlandhof e alcuni ruderi del periodo post bellico dal valore storico e assai poco conosciuto. A quel punto la funivia già sarebbe funzionale”. 

Edilizia residenziale al Virgolo?

Potrebbe essere, inoltre, parte del Virgolo una risposta alla fame residenziale che ha la città? “Secondo me – continua Gennaccaro – sarebbe sicuramente un aspetto da analizzare e approfondire. Basta parlare con le persone che abitano qui per scoprire come il verde del Virgolo sia, in realtà, piuttosto degradato con tanto sporco e scarsissima frequentazione di cittadini. Nessuno vuole rinunciare a un bosco ma bisogna anche fare in modo che il bosco da preservare sia fruibile e piacevole per la cittadinanza. Se diventa un luogo di nessuno dove una delle attività più frequenti è l’esercizio della prostituzione (come ci hanno riferito i residenti) abbiamo dei problemi da risolvere. Quindi non porrei alcuna pregiudiziale a ragionare di uno sviluppo edilizio residenziale di parte del Virgolo. L’importante è che sia sempre tutelata una parte di servizi accessibili alla collettività con frequenza anche per mantenere ampio lo spettro di fruitori della funivia. In quest’ottica avrebbe senso anche ipotizzare un’area a disposizione per i giovani e le associazioni per rassegne, feste e occasioni di incontro”.

Il nodo delle strade 

Il convitato di pietra di tutto questo quadro è chiaramente la strada che è, da valle a monte, in parte comunale e in parte privata. Il tracciato esistente è difficilmente migliorabile. “Parlando con la famiglia Werner – riprende Gennaccaro – esiste tuttavia la possibilità di realizzare un collegamento dal terzo tornante del Colle andando in linea retta verso il Virgolo. Sarebbe necessario affidare i lavori a una ditta specializzata perché il cantiere sarebbe sopra l’Autostrada quindi molto delicato ma in linea teorica sarebbe fattibile.  Esiste anche una strada forestale che arriva da Castel Flavon ma pare progettualmente più difficile intervenire su quella. Chiaro che un’infrastruttura simile avrebbe un senso se capace di portare verso impianti sportivi e/o servizi usati da parte della cittadinanza. È difficilmente ipotizzabile realizzarla al servizio di una singola attività e di circa 25-30 residenti”. 

Apertura di viale Trento per chi raggiunge il Virgolo

La prima pietra, insomma, deve partire dalla realizzazione di un punto di interesse che non per forza deve essere così complicato o mastodontico. “Aprire subito il tavolo Virgolo è la premessa necessaria. Va fatto. A quel punto si può imbastire una trattativa e uscire con un’idea di interesse pubblico e aprire la strada a funivia e strade. Al momento il percorso attuale nemmeno permette il transito di un camion isolando totalmente residenti e attività. Un Gasthaus come il Wendlandhof patisce ovviamente questa situazione. Non solo, una volta realizzati gli impianti sportivi si potrebbero collegare le targhe delle auto a un portale di prenotazione dei campi e delle attività ricettive permettendo solo a quelle automobili la svolta su viale Trento da via Roma. Ci spiegavano che le grandi difficoltà di imbocco della strada a Piè di Virgolo sono un deterrente importante per molti turisti alla salita. Chiaramente rappresenta una sofferenza per un’attività di ristorazione ormai così isolata dove non arrivano nemmeno i corrieri. I lavori e le chiusure per le partite casalinghe del Südtirol completano il quadro”. 

Ma il Virgolo è attrattivo?

L’ultimo ragionevole dubbio è sull’effettiva attrattiva per il pubblico del Virgolo con campi sportivi e percorsi turistici. A rispondere è direttamente Peter Werner. “Guardi, a questa domanda risponde la storia. Tra le due guerre e poi negli anni ‘50 e ‘60 la presenza di impianti sportivi come tennis e piscina abbinata alla sala da ballo ha reso il Virgolo uno dei luoghi più amati e frequentati della città. La vista è incredibile e a 360 gradi. La stessa offerta non può che produrre uguale interesse oggi. Pensi che molti anni fa arrivai a vendere un ettolitro di vino in una sola domenica. Bolzano ama il Virgolo. E ha voglia di tornarci”.







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