Cultura

La chitarra fingerstyle tra tradizione e sperimentazione

Mastrocola racconta il suo fingerstyle personale, tra tecnica tradizionale, sperimentazione timbrica e applicazione musicale nel mondo del pop.

Dopo aver esplorato in profondità lo strumming e la chitarra ritmica, Giorgio Mastrocola ci accompagna in un nuovo capitolo del suo percorso chitarristico: il fingerstyle, affrontato con uno stile personale e un approccio che mescola tradizione classica, esigenze del pop e una costante ricerca timbrica.

In questa nuova puntata, Mastrocola racconta come sia arrivato al fingerstyle solo dopo anni di esperienza come accompagnatore e session man, portando in questo linguaggio la propria cifra stilistica. Il risultato è un playing ibrido, che utilizza thumb pick personalizzati, accessori per le unghie, ma soprattutto un’idea chiara: suonare con le dita può espandere il ruolo ritmico della chitarra, anche nei contesti più moderni.

“Ho voluto contaminare il fingerstyle con la mia passione per la ritmica pop.”
(Giorgio Mastrocola)

Un approccio “su misura”

Come spesso accade con i musicisti più attenti, la personalizzazione parte da esigenze pratiche. I thumb-pick ibr
idi realizzati da Giorgio nascono dalla volontà di ottenere un attacco ritmico pastoso, ma anche una certa libertà nel suonare con le dita. Lo stesso vale per l’uso degli Alaska Picks, accessori che si inseriscono sotto l’unghia e lasciano il polpastrello libero, mantenendo così naturalezza nell’attacco e maggiore controllo sulla dinamica.

Non si tratta solo di accessori eccentrici, ma di soluzioni nate sul campo, frutto di prove, errori, ascolto e necessità. È da questa combinazione di artigianalità e funzionalità che emerge il suono unico del chitarrista.

Tecnica e interpretazione: non solo esercizi

Mastrocola non rinnega un percorso didattico tradizionale, anzi: consiglia a chi si avvicina al fingerstyle di partire proprio dal basso alternato, dallo studio metodico delle parti e da un training costante.
Solo che una volta acquisiti questi strumenti, è possibile personalizzare, cercare un suono, un fraseggio o un colore timbrico che rispecchi davvero la propria identità.

Il cuore dell’approccio resta l’interazione: con la voce, con le dinamiche del brano, con le altre parti strumentali. Il fingerstyle, in questa visione, non è solo una tecnica, ma un’estensione della sensibilità ritmica, capace di unire accompagnamento e melodia all’interno dello stesso gesto.

“Il mio pollice fa il chitarrista ritmico, le altre dita cantano.”
(Giorgio Mastrocola)

Quando il fingerstyle incontra il pop

Nel mondo pop, l’uso del fingerstyle può sembrare insolito, ma Giorgio dimostra che è proprio lì che si aprono spazi nuovi. Con alcune modifiche e una cura particolare per la gestione delle transizioni tra arpeggio e strumming, è possibile rendere la chitarra acustica più espressiva e più personale, anche nelle produzioni contemporanee.
Il fingerstyle diventa così un modo per raccontare il brano in modo intimo ma funzionale.

“Molti pensano che il fingerstyle sia un mondo a sé, ma anche nel pop può trovare casa.”
(Giorgio Mastrocola)

E mentre lavora al suo nuovo disco solista, Giorgio continua a sviluppare questo linguaggio ibrido, che nasce dalla combinazione di background classico, gusto pop e spirito sperimentale.

La chitarra di Giorgio Mastrocola

La chitarra che Giorgio utilizza nel video è una YAMAHA FGX5 Red Label di Giorgio è una dreadnought equipaggiata con un particolare sistema di amplificazione che include un microfono interno, un sensore a contatto e un piezo, permettendo una grande varietà di toni e timbriche e anche di avere sempre il suono giusto a seconda della tecnica di playing.

Si tratta del particolare sistema Yamaha Atmosfeel, che viene regolato tramite le tre piccole manopole – Mic Blend, Master Volume e Bass EQ – sul lato della chitarra.




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