La centralina in zona industriale sfora i limiti 69 giorni all’anno
A seguito del report Mal’Aria di Legambiente, la lista Ravenna in Comune interviene per fare il punto sulla qualità dell’aria ravennate. “Come ampiamente prevedibile a Ravenna bisognerebbe imparare a smettere di respirare per godere di miglior salute”, commenta la lista civica, con la stazione di rilevamento di via Zalamella che ha sforato i limiti di legge 37 volte.
“Se questi sono i valori cittadini, va detto che in area industriale va molto peggio – prosegue Ravenna in Comune – La centralina di San Vitale ha superato di quasi il 100% il massimo “consentito” di giornate all’anno con 69 sforamenti al 31 dicembre 2024. Dunque, quando si lavora si respira molto peggio che quando si sta a casa propria. Ma questo non è una sorpresa. Quest’anno, poi, sia in area cittadina che portuale abbiamo già accumulato, rispettivamente, 3 e 5 giornate con valori superiori ai 50 µg/m3 di PM10. Le polveri sottili sono direttamente correlate ai tumori delle vie respiratorie. Per ogni incremento di 10 µg/m3 di PM10 il rischio di cancro del polmone aumenta del 22%, un incremento che arriva al 51% se si considerano solo gli adenocarcinomi”.
“Ogni anno in Emilia-Romagna più di 3.200 uomini e donne vengono colpiti da tumore polmonare. In totale i nuovi casi per anno in tutta Italia ammontano a più di 44mila e la probabilità di sopravvivenza a cinque anni si attesta al 16% negli uomini e al 23% nelle donne. Ravenna è tra le prime 100 città europee per morti per smog (89esimo posto). I dati Istat più recenti (2021) per le cause di morte nel nostro territorio (provincia di Ravenna) danno il numero di 421 decessi dovuti a malattie del sistema respiratorio in un solo anno – continua la lista civica – A questi si devono aggiungere le 297 morti nel 2021 per tumore a faringe e laringe, trachea, bronchi e polmoni. E si tratta di dati sottostimati perché, ricordiamocelo, nel 2021 in caso di decesso di paziente positivo al Covid 19 prevaleva quella motivazione nell’attribuzione della causa del decesso (638 morti nell’anno). E tutto questo è indipendente dal superamento dei fatidici 50 µg/m3 di PM10 per giorno: si sono infatti registrati incrementi dei casi di tumore al polmone in gruppi di controllo comunque esposti a questo tipo di inquinamento, benché non venissero superati i limiti massimi di legge”.
“Si capisce dunque perché, per quanto riguarda il PM10, l’OMS individui, come limite di esposizione media annuale, il valore prudenziale di 15 µg/m³. E stendiamo un velo pietoso sul PM 2,5 per il quale ad oggi in Italia manca un limite massimo di sforamenti annuale (l’OMS invece individua come limite di esposizione media annuale il valore di 5 µg/m³). La stazione urbana di Via Zalamella non li prende nemmeno in considerazione”, aggiunge Ravenna in Comune. La lista civica accusa poi la Giunta di centrosinistra che, rispetto al tema dell’inquinamento dell’aria cittadina, “se ne è bellamente fregata per tutto il tempo trascorso dalle ultime elezioni. Ma non dobbiamo preoccuparci: sicuramente il Pd rinnoverà la promessa in prossimità dell’apertura delle urne di primavera. Per poi dimenticarsene prontamente ad urne chiuse. Come sempre fa. Sta all’elettorato ricordarsene e la frequente presenza di un conoscente venuto meno anticipatamente per queste cause, purtroppo, è un promemoria di cui tutte e tutti avremmo voluto volentieri fare a meno”.
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