La causa della tremenda moria di api negli Stati Uniti
Tra il giugno 2024 e il gennaio 2025, gli apicoltori americani hanno assistito impotenti a una tragedia: il 62% di tutte le colonie di api allevate a scopo commerciale è morta, battendo un record che risaliva… be’, all’inverno precedente, quando a morire furono il 55% delle colonie.
È insomma un periodo nero per le api da miele negli Stati Uniti, ma le lungaggini burocratiche e i tagli alla ricerca dell’attuale amministrazione americana hanno rallentato la ricerca delle cause dell’ultima morìa. Oggi finalmente sono state rivelate, in uno studio (per ora ancora allo stadio di preprint, in attesa dunque di peer review) pubblicato su bioRxiv che punta il dito sugli acari, e la loro resistenza ai pesticidi.
Gli acari invincibili. Come detto, ci sono voluti sei mesi, da gennaio a oggi, per completare le verifiche e identificare le cause della morìa di api da miele che ha devastato le colonie americane lo scorso inverno. Lo studio è stato prodotto dall’USDA, lo U.S. Department of Agriculture, che peraltro non ha ancora commentato pubblicamente i risultati indiscutibilmente preoccupanti: la stragrande maggioranza delle colonie morte sono risultate positive a una serie di virus trasportati dagli acari delle api, in particolare quelli della specie Varroa destructor.
Resistenti ai pesticidi. Non solo: l’USDA ha testato anche gli acari colpevoli, e ha scoperto che erano tutti resistenti a un pesticida chiamato amitraz, che è l’unico specifico per gli acari (più precisamente quindi è un acaricida). È peraltro una sostanza che può causare danni anche alle colonie di api e agli esseri umani, se usato in grandi quantità – ed è qui che sta la fregatura dell’immunità.
Fino agli anni Ottanta, avevamo a disposizione almeno cinque diverse sostanze acaricide; con il tempo, questi parassiti hanno sviluppato la totale immunità a quattro di queste cinque, e anche la quinta, l’amitraz appunto, sta rapidamente perdendo la sua efficacia.
Troppo poco e troppo tardi? Questo significa che se si vuole avere speranza di sconfiggere un’infestazione di acari con l’amitraz bisogna usare quantità potenzialmente dannose anche per le colonie di api. D’altra parte, è impossibile non prendere precauzioni contro i parassiti: gli acari del genere Varroa sono talmente devastanti per gli apicoltori che è da anni che si sta cercando di selezionare api con una resistenza innata agli acari. Non stupisce quindi che la morìa del 2025 sia stata causata proprio da questi piccoli aracnidi.
Non stupisce, ma aiuta: ora gli apicoltori sanno contro chi si devono difendere, anche se il fatto che l’USDA ci abbia messo sei mesi a pubblicare il suo rapporto potrebbe significare che per molte imprese è ormai troppo tardi; la finestra per ripopolare le colonie, infatti, si chiude con la fine dell’estate, e visto che lo studio è uscito a inizio luglio significa che gli apicoltori messi peggio hanno solo un paio di mesi per prepararsi per la prossima stagione.
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Faccia a faccia con le api