Marche

«La carica è revocata, ne prenda atto»


FERMO – Continua la battaglia a suon di lettere sulla presidenza dell’ITS Smart Academy, una lotta per comunicati tra il presidente sfiduciato dal Cda Andrea Santori, che non vuole mollare, e il suo vice Luca Silvestri, che ha preso le redini della Fondazione dopo un vertice del 18 ottobre in cui il Cda ha votato la sfiducia a Santori.

Nella decisione votata all’unanimità dai presenti a un vertice fissato per discutere della posizione di Santori, si parlava di «comportamenti lesivi» da parte sua ma Santori rispedisce tutto al mittente, non molla e a stretto giro ha risposto dicendo che lui resta perché il consiglio di amministrazione «non ha rappresentanza a decidere sulla sfiducia. La decisione di chi deve portare avanti l’Its Smart Academy è nelle mani dell’assemblea». Il Cda è formato, oltre che da Silvestri, dal vice Paolo Silenzi (della Cna) e dalla dirigente scolastica e consigliera Stefania Scatasta. Ma Santori vende cara la pelle, non ci sta a questa uscita di scena, si dice disposto a cedere solo «se l’assemblea riterrà opportuno che mi faccia da parte».

La carica di Silvestri

E a questo punto, dopo un giorno di silenzio, torna alla carica Silvestri, e ormai la vicenda ha preso la piega del duello. «Pur volendo evitare altre uscite pubbliche, che possono solo nuocere alla Fondazione – scrive Silvestri – Santori deve prendere atto della revoca della carica. Seppur sfiduciato, più che preoccuparsi di quello che è stato il suo operato accettando la decisione, pretende di veder eluse le previsioni dello statuto della fondazione e forse sta dando prova di non conoscerle». Silvestri «per chiarificare l’errata versione dei fatti di Santori» ci tiene a dire che «la sfiducia e la revoca sono state deliberate dal Cda in seduta straordinaria all’unanimità dei presenti, in osservanza dell’articolo dello statuto che disciplina i poteri del consiglio, e tra questi la nomina del presidente. Santori dovrebbe sapere che l’assemblea non ha potere nella nomina del presidente, essendo di sua competenza solo la nomina dei componenti del Cda. Lo statuto è pubblico, visibile a tutti».

Continua Silvestri: «Consiglieri e vicepresidente hanno agito nell’ambito delle proprie prerogative istituzionali, secondo principi di trasparenza e correttezza, facendosi promotori e garanti degli interessi della Fondazione». «Anche se molto altro ci sarebbe da aggiungere, a sostegno della inevitabilità e indifferibilità della decisione del Cda – conclude – il bene della Fondazione, dei corsisti e di tutti coloro che in essa si spendono, consigliano di evitare di aggiungere argomenti che saranno all’attenzione delle sedi competenti, interne ed esterne alla Fondazione».




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