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La bellezza dei denti e la cura diventano un importante step della routine beauty

L’oral beauty è sempre più un passaggio fondamentale nella routine di bellezza quotidiana. Tanto che ai denti si dedicano ormai gesti e prodotti come alla pelle del viso o del corpo. L’igiene orale ha assunto una grande importanza, soprattutto dall’emergenza Covid-19. Secondo un rapporto dell’istituto Research and Markets, nella categoria cura della persona, i prodotti dedicati all’igiene orale e alla pulizia delle mani sono gli unici a essere cresciuti in modo significativo durante la pandemia. In più, a causa dei vari lockdown, non è stato possibile andare dal dentista, con la frequenza abituale. Così il mercato si è reinventato, offrendo nuovi prodotti per l’oral care domestica evoluta, che combinano tecnologia, piacere e lusso ecologico.

Oral beauty routine

Dentifrici e spazzolini ormai si affiancano ai prodotti di bellezza anche nei reparti glamour di e-shop come Goop, Violet Grey o Net-à-Porter e si moltiplicano le innovazioni più interessanti, come lo spazzolino elettrico con intelligenza artificiale, le pastiglie che riequilibrano il microbioma orale, gel (senza perossido) che illuminano e proteggono i denti da batteri e attacchi acidi.
Ma se il rituale di bellezza si è evoluto molto negli ultimi anni con beauty toys e integratori alimentari, l’igiene orale per molti è rimasta alle basi: spazzolino, filo interdentale, collutorio.

«Il dentifricio come lo conosciamo risale alla fine della seconda guerra mondiale – affermano le sorelle Haleh e Golnar Abivardi che nel 2020 hanno creato vVardis, una linea per l’igiene orale all’avanguardia – Fondamentalmente è sapone per i denti. Si può fare molto di più per il proprio sorriso».

Le Abivardi Sisters hanno già aperto a Zurigo Swiss Smile, clinica per cure odontoiatriche ultramoderne, in un ambiente molto lontano dagli ambulatori tradizionali. Si possono considerare le portabandiera dell’oral beauty, la tendenza che trasforma l’igiene orale in un vero rituale di bellezza. Lo testimonia l’approccio del colosso Colgate, che ha lanciato di recente negli Stati Uniti, CO. di Colgate, sei prodotti (compreso un collutorio antimacchia) destinati alla Gen-Z.

«L’effetto Zoom ha accelerato questo trend – analizzano le sorelle Abvardi – A forza di trovarci faccia a faccia con noi stessi durante infiniti incontri a distanza, abbiamo finito per notare il nostro sorriso e i nostri denti, e questo ci ha un po’ ossessionato».

Gli italiani, in particolare, sono insoddisfatti del proprio sorriso. Secondo il recentissimo Global Healthy Thinking Report, il primo osservatorio mondiale sulla salute orale, che rileva e analizza le abitudini, le preoccupazioni e i desideri di 15mila intervistati in tutto il mondo, mettendo a confronto 15 paesi, compresa l’Italia, pubblicato da Sunstar, solo il 5% è felice dei propri denti e 1 su 2 ricorrerebbe ai trattamenti professionali per migliorarlo, come lo sbiancamento. Si stima infatti che la richiesta di cure estetiche per i denti, con lo sbiancamento al primo posto, sia passata dal 20 al 30% dopo il 2020, con punte del 50% nelle grandi città. Rispetto al resto dell’Europa però, gli italiani sono secondi, dopo gli olandesi, ad avere denti propri senza otturazioni o impianti (26%).

Operazione White Challenge

Oggi la White Challenge per un sorriso bianco e luminoso, è sempre più d’attualità. Clotilde Austoni, Odontoiatra specialista in Chirurgia Odontostomatologica, consiglia di evitare assolutamente le soluzioni fai da te che promettono un illusorio effetto whitening.

«No ai rimedi casalinghi: bicarbonato (abrasivo) e limone (corrosivo) – rivela l’odontoiatra – Si crede, erroneamente, che lavare i denti con bicarbonato e limone sia un ottimo rimedio naturale per sbiancarli, ma in realtà è molto nocivo. Il bicarbonato, infatti, non solo non ha nessun effetto sbiancante, ma se usato sullo spazzolino consuma lo smalto dei denti e lo riga perché è altamente abrasivo. Il risultato? I denti si macchiano ancora più facilmente. Il limone invece contenendo acido citrico, corrode chimicamente lo smalto, portando progressivamente alla sensibilità dentale».

La soluzione migliore è lo sbiancamento dentale professionale. Ma quale sbiancamento funziona meglio?

«La differenza fra sbiancamento domiciliare e alla poltrona sta nella durata del trattamento e nel tipo di gel utilizzato – spiega Clotilde Austoni – Nel trattamento in studio, il gel utilizzato è più strong, ma il tempo di applicazione si riduce alla singola seduta. Nel trattamento domiciliare il gel utilizzato è più delicato, ma il tempo di applicazione è più lungo: infatti il paziente posiziona il gel nelle mascherine realizzate su misura e le indossa per alcune ore al giorno per almeno 2 settimane. In quest’ultimo caso i risultati sono nettamente più efficaci, proprio perché il gel ha il tempo di agire e sbiancare i denti in profondità. Per avere un sorriso più bianco è fondamentale rivolgersi a un professionista. Infatti, tutti i prodotti da banco, come dentifrici sbiancanti e pennette, per legge non possono contenere più dello 0,1% di perossido di idrogeno e a volte nemmeno lo contengono, pertanto non sono in grado di cambiare il colore dei denti».


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