la banca voleva 50mila euro, ne deve 10mila
ANCONA Bollette non pagate per 241 euro, interessi per 5.828 per altre pagate in ritardo. È l’assurdo conto presentato nei giorni scorsi a Palazzo del Popolo, epilogo di una vicenda giudiziaria cominciata nel 2020. Protagonista, oltre all’amministrazione, una società specializzata nel recupero di crediti vantati verso le pubbliche amministrazioni, la Banca Farmafactoring.
La vicenda
La società milanese lamentava infatti il pagamento in ritardo di fatture relative a diverse utenze, in particolare telefoniche, ed alcune risalenti anche al 2008.
Nel complesso, la richiesta avanzata dalla banca al Tribunale di Ancona era quella di vedersi restituiti 49mila euro per 264 fatture incriminate. Cifra che, ovviamente, il Comune si è rifiutato di pagare. A detta degli uffici, infatti, tali fatture sarebbero state già saldate. O comunque, si tratterebbe di crediti con aziende che li hanno poi rivenduti a Farmafactoring senza però chiedere al Comune il consenso richiesto per legge.
Richieste alle volte assurde, come nel caso della fattura da 241 euro della International Factor Italia che risultava intestata (e forse inviata) ad Anconambiente. Risalendo ad anni fa, quando ancora non era in vigore la fatturazione elettronica, gli uffici non sono però riusciti a dimostrare il mancato ricevimento, col risultato della condanna a pagarla – più gli interessi di circa 300 euro.
Capitolo interessi, sono diverse le voci che compongono i 5,828 euro. Più fatture che sarebbero state pagate in ritardo o saldate ai titolari del credito prima che questo venisse trasferito alla banca. È il caso degli interessi per 1,57 euro relativi ad una bolletta Telecom, pagata il 21 settembre del 2020 e il cui credito è stato ceduto il 30 settembre successivo. In aggiunta alle spese già evidenziate, il Comune ha dovuto pagare anche 280 euro come costi di recupero credito forfettari e 2.500 euro per le spese di lite. In totale, 9.780 euro di debito fuori bilancio, approvato ieri in commissione e che il 3 giugno passerà al vaglio del Consiglio comunale.