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Kit di sopravvivenza e risposta coordinata: così la Ue si prepara a guerre e crisi

Ci sono l’acqua e qualcosa da mangiare, gli occhiali e le medicine, ma anche una power-bank e un po’ di contanti, «perché nel mezzo di una crisi il cash è sovrano e la tua carta di credito rischia di essere solo un pezzo di plastica». È il kit di sopravvivenza per 72 ore illustrato in un video postato sui social da Hadja Lahbib, la commissaria europea per la preparazione e gestione delle crisi.

Un filmato di poco più di un minuto e mezzo, tra il serio e l’ironico, diffuso in concomitanza di un’iniziativa che però Bruxelles prende molto seriamente: la presentazione della la strategia sulla Preparazione Ue, in pratica un piano per far fronte a diversi tipi di emergenze, dai disastri naturali agli attacchi informatici e alle crisi geopolitiche, compresa la possibilità di aggressioni armate contro i Paesi dell’Unione europea.

E sebbene il piano – in trenta step, tra misure concrete che saranno adottate a Bruxelles e suggerimenti legislativi ai governi nazionali – riguardi appunto emergenze a largo spettro, è impossibile non collegarlo ai rischi sulla sicurezza percepiti in Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina, tre anni fa, e i più recenti segnali di disimpegno mostrati dall’amministrazione Trump. Lo ha peraltro esplicitato la stessa commissaria Lahbib, presentando il piano in conferenza stampa: avere «450 milioni di cittadini – ha detto – vuol dire 450 milioni di ragioni per essere meglio preparati. Le attuali minacce che l’Europa si trova ad affrontare sono più complesse che mai e sono tutte interconnesse: negli ultimi tre anni in Ucraina abbiamo visto un campo di battaglia con proiettili, droni, aerei da combattimento, trincee e sottomarini. Sì, la sicurezza europea è direttamente minacciata da questo».

Oltre a incoraggiare i cittadini a mettere da parte scorte di cibo, acqua e altri beni essenziali per 72 ore, il piano – ispirato a modelli nazionali già predisposti in Francia, Finlandia o Svezia e messo a punto sulla scia del rapporto per rafforzare la sicurezza europea, commissionato da Bruxelles all’ex presidente finlandese Sauli Niinistö – prevede l’istituzione di un hub Ue per coordinare la risposta alle crisi. Lahbib ha aggiunto che l’Unione europea dovrebbe costituire una «riserva strategica» e immagazzinare risorse critiche, tra cui aerei antincendio, attrezzature mediche, energetiche e di trasporto e mezzi specializzati contro le minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari.

Su un piano più generale, riferito all’intera casistica del piano, si è espressa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Le nuove realtà – ha sottolineato – richiedono un nuovo livello di preparazione in Europa. I nostri cittadini, i nostri Stati membri e le nostre aziende hanno bisogno degli strumenti giusti per agire sia per prevenire le crisi sia per reagire rapidamente quando si verifica un disastro. Le famiglie che vivono in zone alluvionali dovrebbero sapere cosa fare quando le acque si alzano. I sistemi di allerta precoce possono impedire alle regioni colpite da incendi boschivi di perdere tempo prezioso. L’Europa è pronta a supportare gli Stati membri e i partner fidati nel vicinato per salvare vite e mezzi di sostentamento».


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