Kiev rovina la parata navale di Putin
Ex capo dei servizi segreti di Ankara, ma soprattutto accademico di scienze politiche negli atenei di Vienna, Ginevra, Londra e del Maryland, Hakan Fidan è il nome nuovo dell’apparato diplomatico internazionale sullo sfondo del conflitto tra Russia e Ucraina. Ministro degli Esteri di Erdogan, è l’uomo che è riuscito a mettere attorno al tavolo di Istanbul le delegazioni di Mosca e Kiev dopo un estenuante lavoro ai fianchi di Lavrov e Sybiha. Ora è atteso dal compito più arduo. Erdogan gli ha chiesto di alzare l’asticella, il che significa convincere Putin e Zelensky a sedersi uno di fronte all’altro. “Le discussioni sulle condizioni e la sede dell’incontro sono ancora in corso – racconta – sia la Russia sia l’Ucraina hanno espresso il desiderio di incontrarsi a Istanbul, ma i negoziati sulla data e le condizioni dell’arrivo dei leader proseguono. Nel complesso, Erdogan vuole accelerare questo processo e fa affidamento sulla diplomazia dei leader”. È acclarato che un incontro permetterebbe di superare le impasse attualmente esistenti nei negoziati, giunti alla terza sessione senza sostanziali progressi, al netto del rilascio dei prigionieri.
Diventa comunque una lotta contro il tempo, perché Trump, come assicurato dal segretario di Stato americano Rubio intervistato da Fox, sta perdendo la pazienza. “È sempre più frustrato dal fatto che, nonostante abbia interazioni molto positive al telefono con Putin, non accada nulla. La parte russa faccia qualcosa per mettere fine alla guerra. È tempo di agire, non ci faremo trascinare nella trappola di infiniti colloqui”. Il tycoon promette inoltre di inviare “milioni di armi alla Nato per l’Ucraina”. Zelensky, che firma ora qualsiasi legge anti-corruzione pur di non perdere fondi Ue, spiega di essere in attesa di una risposta alla proposta di tenere con Putin un incontro entro la fine di agosto, e nel corso di una telefonata con Macron ha chiesto che avvenga “con la presenza di una delegazione europea”.
Ieri intanto a San Pietroburgo si è celebrato il Navy Day, la Giornata della Marina militare, in un clima di forte tensione geopolitica e senza la tradizionale parata navale, annullata per motivi di sicurezza dopo l’abbattimento nella notte di alcuni droni ucraini. Putin ha ricordato che la Russia ha “sempre attribuito particolare importanza alla flotta”, definendola “forza strategica globale per la sicurezza nazionale e la protezione dei nostri interessi in ogni angolo dell’oceano mondiale”.
Nel 1.250° giorno di scontri le difese aeree russe hanno abbattuto 99 droni ucraini in diverse regioni, inclusa quella di Mosca. A loro volta i russi hanno martellato gli oblast di Kharkiv, Donetsk e Sumy con 78 Shahed, uno dei quali ha colpito un autobus su cui viaggiano civili. Le vittime sono 3, e 20 i feriti. Sul campo le truppe di Mosca stanno cercando di accerchiare Pokvrovsk, compromettendo le capacità ucraine di difendere il settore.
Ora i soldati di Gerasimov potranno puntare a nord, minacciando le residue roccaforti nel Donetsk. Le forze di Kiev liberano Kindrativka nel Sumy. La Polonia non dispone delle tecnologie necessarie per riparare i motori dei carri armati Abrams, acquistati negli Usa e forniti a Kiev.
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