Kevin Bacon risponde al questionario di Proust: «Non mi piace il mio naso, sembra un garage a due posti. Mi piacerebbe morire senza dolore
Qual è la sua idea di felicità perfetta? Una cena in famiglia. A lume di candela. Tante risate.
Il suo viaggio preferito? L’ultimo tratto di ogni viaggio verso casa.
Cosa le piace meno del suo aspetto? Il mio naso sembra un garage a due posti.
Qual è il più grande amore della sua vita? È nella stanza accanto.
Qual è la sua caratteristica più marcata? Direi… il garage a due posti. Mettiamola così: se cammino in mezzo alla gente e non voglio farmi riconoscere, mi basta coprirmi il naso. Scommetto che la sua caricatura ne terrà conto.
Il personaggio storico in cui si identifica maggiormente? In realtà non penso molto ai personaggi storici. Forse non è un caso se ne ho interpretati pochissimi.
Se dovesse morire e rinascere, quale persona o cosa pensa che sarebbe? Probabilmente il nostro primo cane. Si chiamava Jane. Una vita piuttosto bella. Uno spirito libero. Anche se era incline agli incidenti.
Qual è la sua più grande paura? Il cibo nello scarico del lavandino.
Il suo maggior difetto? Non sopporto il modo in cui la mia voce si incrina quando devo fare un discorso. Odio parlare in pubblico e l’emozione che mi travolge in quei momenti.
Il difetto che più detesta negli altri? Detesto quando si raccontano bugie. Non chiamiamole «non verità» o «imprecisioni». Non chiamiamole nemmeno «balle», perché a me le balle di fieno piacciono. Chiamiamole per quello che sono: bugie.
Qual è la virtù più sopravvalutata? L’aspetto fisico.
In quali occasioni le capita di mentire? A volte è necessario dietro le quinte, dopo una proiezione, o quando qualcuno suona una canzone per te.
Qual è la persona vivente che più disprezza? È una lista sempre più lunga, ma non la scriverei qui perché viviamo in un’epoca di vendette armate.
Quali parole o espressioni usa troppo spesso? «Tipo», nel senso di «Ero tipo». Che cosa significa? È vago.
Il suo più grande rimpianto? Non essermi esercitato abbastanza con la chitarra.
Quando e dove è stato più felice? Voglio credere che i miei giorni più felici debbano ancora arrivare. Altrimenti il futuro mi appare incerto, anche nel lampo di un istante: ansioso, entusiasta, sereno, speranzoso, e di nuovo ansioso.
Cosa la infastidisce maggiormente? Le domande sul nostro matrimonio. Odio ridurre decenni di relazione a una battuta a effetto.
Il suo maggiore successo? La mia famiglia.
Se potesse scegliere, in cosa le piacerebbe reincarnarsi? Colgo l’occasione per dire che non voglio tornare! E non credo che tornerò. Voglio dare il meglio di me adesso, perché credo che quando me ne andrò, sarà finita.
L’oggetto a cui tiene di più? Credo una vecchia chitarra. Ma non sono troppo attaccato alle cose.
La peggiore disgrazia? Ogni volta che vedo un genitore che ha perso un figlio a causa di una guerra, di una sparatoria o di una malattia, penso a una sofferenza inimmaginabile.
Che cosa apprezza di più nei suoi amici? Che non vogliono altro che la mia amicizia.
Chi sono i suoi scrittori preferiti? Cormac McCarthy, Barbara Kingsolver, Stephen King.
Come le piacerebbe morire? Senza dolore.
Quali sono i suoi nomi preferiti? Travis e Sosie. Non sto scherzando. Adoro questi nomi. Sono anche i nomi dei nostri figli. Li abbiamo presi dalle liste dei membri della troupe dei film che Kyra stava girando mentre era incinta.
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