Julian Casablancas sugli Strokes: “Se stai insieme per soldi la cosa impatta sulla creatività”

Gli Strokes sono fermi dall’uscita del sesto e ultimo album, “The New Abnormal“, all’inizio del 2020, ma Julian Casablancas non è certo rimasto fermo, continuando a produrre musica con i The Voidz, tra cui “Like All Before You” dello scorso anno e il recente EP “Megz Of Ram”.
In una nuova intervista, avuta con Rolling Stone Italia (via NME), gli è stato chiesto un pensiero in merito al suo percorso musicale e alla “lontananza” dalla sua band principale:
“Quando ho iniziato a fare musica, appassionandomi ai miei sogni e alla mia visione, avevo un’idea molto chiara di come volevo che le cose evolvessero. Il mio viaggio con gli Strokes è diventato qualcosa di diverso da ciò che inizialmente mi aveva attratto della musica”.
Ha citato band storiche come Bon Jovi e Green Day come prova che avrebbero potuto “andare avanti per sempre” e ha fatto luce su come questa consapevolezza abbia influenzato la loro produzione.
“Eravamo entrati in un meccanismo che ci teneva insieme solo per motivi finanziari, mettendo in secondo piano la creatività della band“, ha spiegato Casablancas. “Così sono giunto alla conclusione che non era quello il modo in cui volevo evolvermi. C’è una bellissima citazione di Miles Davis: ‘Il vero rischio è non cambiare’. Ecco perché voglio sempre sentirmi alla ricerca di qualcosa di inesplorato. Se guadagno, va bene, ma non voglio rimanere fermo. Non cerco sicurezza o lo status quo. Se qualcuno vuole continuare a creare, deve essere pronto al cambiamento. Anche se questo significa la morte di qualcosa a cui teneva molto”.
Giusto a fine 2024 lo stesso Casablancas esprimeva il suo disappunto per un classico degli Strokes.
In una chiacchierata al The Guardian Julian aveva risposto in modo particolare alla domanda: “Quale canzone non riesci più ad ascoltare?“, andando a citare addirittura un brano dei “suoi” Strokes:
“Last Nite” degli Strokes. E’ una canzone morta per me. Non so perchè.
aggiungendo poi:
Ce ne sono altre come “Reptilia”, “Hard To Explain”, “Someday”, “Take It Or Leave It”, “New York City Cops”, tutte comparabili in termini di reazioni del pubblico e delle quali sono abbastanza stanco. Se passano alla radio la spengo.
Non è la prima volta che il cantante esprime la sua opinione in merito alle hit che hanno reso famosi gli Strokes. Altrove aveva raccontato:
Sono stanco di suonare le vecchie hit. La musica non ti esalta se suoni le stesse tracce in ripetizione.
e ancora:
Quando cresci e immagini di suonare lo fai per l’entusiasmo, e non pensi alla tristezza che ad un certo punto suoni così tante canzoni che ti stanchi. Non suonavamo da un po’. Quindi era comunque divertente, ma quando inizi a suonare 30 o 40 show, la musica non ti prende. Ti senti falso. In una certa misura, è per questo che suono con i The Voidz. Non mi interessa suonare “Last Nite”.
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