Jarrusu. Perché e come morì Pasolini
Appuntamento importante Venerdì 19 e Sabato 20 dicembre 2025, ore 21 e Domenica 21 dicembre, ore 17 per la Rappresentazione teatrale “Jarrusu. Perché e come morì Pasolini” di e con Giovanni Greco alla Caverna di Platone, via degli Scipioni 175/a (Roma – Prati) – Consigliata la prenotazione via mail info@cavernadiplatone.it –
Tutti conoscono Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Lido di Ostia, 2 novembre 1975) poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore, pittore e drammaturgo italiano, considerato tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento ma soprattutto attento osservatore e critico dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta. Figura controversa e per certi tratti eroica, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della società dei consumi allora nascente in Italia.
Il focus sul suo personaggio pubblico, non celato ma quasi esibito sulla sua omosessualità, divenne simbolo nella tragica morte il due novembre 1975 che apriva dubbi e scenari su ben altre manovre socio politiche sulle quali lui voleva fare luce.
Allora ben venga questo spettacolo teatrale d’autore, conversioni e confessioni, dimenticanze e ritrovamenti, bugie e deviazioni, per arrivare a mettere al centro il corpo del poeta morto/vivo già in vita e vivo/morto a quasi cinquant’anni dalla morte.
Cercando un montaggio diverso dello stesso girato esistenziale, delle tre piste nere che lo avrebbero alternativamente portato alla morte (quella dell’omosessualità morbosa e notturna, quella dell’eversione nera e fascista, quella del petrolio e della morte di Mattei), Giovanni Greco evoca l’infinita persecuzione giudiziaria (33 processi in 25 anni), frutto dell’oscenità delle sue opere. Un corpo che richiama altri corpi martoriati, altri morti senza giustizia esposti a una consunzione di parole oltre che di tempo.
Giovanni Greco è dottore di ricerca in Filologia e Storia del Mondo Antico alla Sapienza e diplomato in regia presso l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’. E’ regista, scrittore, traduttore. Insegna Storia dello spettacolo presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha al suo attivo molti testi e regie teatrali in Italia e all’estero (Germania, Messico, Cipro, Argentina). Ha tradotto dall’inglese Tony Harrison (per Einaudi) e Andrè Dubus e dal greco Antigone, Lisistrata, Alcesti, Orestea, Filottete e Trachinie (tutte per Feltrinelli). Il suo romanzo Malacrianza, già vincitore del Premio Italo Calvino 2011, è stato finalista al Premio Strega 2012 e al Premio Viareggio 2012. L’ultima madre del 2014 ha vinto il premio città di Subiaco. L’evidenza, del 2019, è stato finalista Premio Procida Elsa Morante. Per Ponte alle Grazie sono usciti i romanzi Bruciare da sola (2022) e Il club 27 (2024).
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