Italianità di Trieste, cerimonia di commemorazione al Dante
30.10.2025 – 13.28 – Cerimonia in memoria dei caduti per l’italianità di Trieste, questa mattina, nel Famedio del Liceo Dante. L’evento è stato organizzato dalla Lega Nazionale. Oltre al suo presidente Paolo Sardos Albertini erano presenti Claudio Giacomelli (capogruppo FdI in Consiglio regionale), Nicole Matteoni (deputata e segretaria provinciale di FdI) e Maurizio De Blasio (assessore comunale all’Educazione). Sul posto – con i rispettivi labari – anche la Federazione Grigioverde, l’Associazione nazionale Alpini (sezione giuliana), l’Associazione nazionale del Fante, Famiglie Caduti e Dispersi, Autorità militari, l’Associazione per l’Assistenza spirituale alle forze armate. Infine l’Associazione nazionale sanità militare e quella dei Finanzieri d’Italia. Il momento commemorativo ha visto, come ogni anno, la deposizione della corona d’alloro.
Sardos Albertini ha parlato di “due motivi di interesse” spiegando che “il primo è legato alla data del 30 ottobre che per buona parte dei triestini è semplicemente il nome di una strada e non si sa a cosa si riferisce”. In realtà si riferisce ad un fatto importante. “Il 30 ottobre del 1918, quando era ancora in corso la battaglia di Vittorio Veneto che poi terminerà il 3 novembre ed era ancora incerto l’esito, Trieste insorge” ricorda il presidente della Lega Nazionale. “I triestini presero il controllo della città cacciando gli austriaci – prosegue – ma il secondo motivo è legato al luogo di questa cerimonia, il Famedio del Dante”. “Un luogo importante perchè su quella parete ci sono un centinaio di nomi di studenti di questa scuola – spiega ancora Sardos Albertini – che hanno sacrificato la propria vita in nome dell’italianità di Trieste“.
Gli ultimi due – Pierino Addobbati e Francesco Paglia deceduti nel 1953 – sono “gli ultimi martiri del Risorgimento italiano e triestino”.
“Nomi che iniziano dai Moti garibaldini nel 1848 e terminano nel 1953 e stanno a testimoniare l’adesione intima e profonda di questa città a due valori fondamentali che sono l’Italia e la libertà“. Un binomio che, secondo il presidente della Lega Nazionale “ha segnato l’identità e che fortunatamente continua ad essere presente nel sentire pacifico e sereno di tanti di noi”. Infine, un messaggio alle nuove generazioni. “Sono stato studente di questa scuola, ai ragazzi direi di dare un’occhiata al Famedio quando ci passano davanti. Pensate a cosa ha significato. Questa scuola è testimone di una storia che è la nostra, fa parte della nostra identità. Essere consapevoli di questa identità è un momento importante della loro formazione”.
“La giornata di oggi ci permette di ricordare a tutti – ha dichiarato a margine Giacomelli – che vivere in libertà, in democrazia ma soprattutto in Italia ed essere italiani non è stato gratis“. Secondo il capogruppo di FdI “non va dato per scontato, ci sono generazioni prima di noi che hanno pagato anche per noi e la moneta è stata il sangue“. A fargli eco l’on. Matteoni, “il ricordo preserva quei valori che nessuna tragedia potrà mai cancellare”. “E’ nostro dovere custodire e trasmettere alle nuove generazioni i valori immortali che questi giovani hanno incarnato con il loro sacrificio a tutela di Trieste e della sua italianità”.
Dal canto suo, l’assessore De Blasio ha parlato di “ricordo di grande importanza per Trieste e per tutto il territorio”. “I ragazzi hanno la possibilità di scoprire la nostra e la loro storia, il passato – ha detto – non è un vincolo al quale restare legati ma una base dalla quale spiccare il salto per il futuro“.
[e.b.]




