Israele cede al pressing. Tornano gli aiuti a Gaza
Un’altra giornata di numeri e immagini a documentare la tragedia umanitaria della Striscia di Gaza. Sarebbero 100mila i bambini sotto i due anni a rischio di morte per mancanza di latte artificiale, inclusi 40mila neonati. Secondo un comunicato delle autorità di Gaza, controllate da Hamas, “stiamo assistendo a un lento sterminio deliberato di neonati, le cui madri sono costrette ad allattarli con sola acqua da giorni”, denuncia la nota, parlando di “una politica di fame ed eliminazione perseguita dall’occupazione israeliana”.
Il numero dei morti per malnutrizione è salito nelle ultime ore a 127, le vittime in totale sono oltre 59mila a Gaza. Anche per questa ragione, Gran Bretagna, Francia e Germania hanno deciso con il benestare di Israele e in partnership con Paesi come la Germania, di unirsi al sistema di lancio di aiuti umanitari via cielo sulla Striscia, che anche gli Emirati arabi riprenderanno, e sono tornate a denunciare come “spaventosa” la situazione della popolazione nella Striscia, dove pure ieri sono entrati un centinaio di camion dall’Egitto. Contrarie al sistema le Nazioni Unite, che tramite il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, definiscono i lanci “costosi, inutili e in grado di uccidere i civili affamati”.
Poi in serata Israele cede. L’Idf asseconda le pressioni internazionali. “Stasera riprenderanno i lanci aerei di aiuti umanitari per migliorare la risposta umanitaria nella Striscia di Gaza e a confutare la falsa accusa di carestia deliberata nella Striscia usata da Hamas”. Aiuti dal cielo che comprenderanno sette pallet contenenti farina, zucchero e cibo in scatola. Ma non solo. “È stato deciso che saranno istituiti corridoi umanitari designati per consentire la circolazione sicura dei convogli Onu che consegnano cibo e medicine alla popolazione”. E Haaretz scrive inoltre che l’esercito israeliano faciliterà i servizi di desalinizzazione dell’acqua nella Striscia collegandoli a linee elettriche da Israele. La desalinizzazione, secondo l’Idf, dovrebbe essere in grado di produrre fino a 20mila metri cubi d’acqua potabile al giorno.
Non solo. L’esercito israeliano attuerà un cessate il fuoco umanitario a partire da stamattina e fino a sera in diversi centri abitati di Gaza, tra cui la Striscia settentrionale. Lo ha annunciato al ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro degli Esteri di Israele Gideon Saar. Le Idf consentiranno all’Onu e alle organizzazioni umanitarie un accesso sicuro ai centri abitati. Saar ha aggiunto che le tregue umanitarie verranno ripetute di volta in volta, in base alla necessità e allo scopo di riportare alimenti e medicine a livello adeguato in tutta la Striscia.
In mattinata erano arrivate altre accuse.
Secondo la tv israeliana Kan, le Idf avrebbero distrutto decine di migliaia di aiuti umanitari, tra cui ingenti quantità di cibo destinato ai residenti di Gaza, perché si sono deteriorati e sono scaduti dopo essere rimasti in attesa per molte settimane sul lato palestinese del valico di Kerem Shalom. Secondo le fonti, la quantità di forniture distrutte è stimata in oltre mille camion. “Abbiamo seppellito tutto e ne abbiamo persino bruciato alcune”, ha dichiarato una fonte.
GaCe
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