Israele attacca la Siria: bombardato il palazzo presidenziale a Damasco
È salito a oltre 200 morti il bilancio delle vittime causate dagli scontri tra le tribù beduine e i combattenti drusi nell’area di Sweida, nel sud della Siria, in corso da domenica, in cui sono intervenute anche le forze governative di Damasco. L’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), organizzazione non governativa con sede a Londra ma dotata di una rete di attivisti sul terreno, precisando che tra le vittime ci sono 71 persone della provincia di Sweida, tra cui quattro minori e due donne, 18 beduini, 93 militari del ministero della Difesa siriano e 21 civili. Secondo la stessa fonte, le principali linee elettriche sono fuori servizio, così come le stazioni di pompaggio idriche, lasciando i residenti senza acqua da ieri mattina. La maggior parte dei negozi nella città di Sweida ha chiuso per timore di bombardamenti o saccheggi, mentre molte famiglie sono fuggite dalle zone vicine alla linea del fronte nelle città di Al Mazraa, Kanaker e Al Thàlah. Vi sono serie preoccupazioni circa l’esaurimento delle scorte alimentari di base e dei medicinali, poiché la consegna degli aiuti dall’esterno della provincia è ostacolata dalle continue tensioni per la sicurezza e dalla chiusura delle strade principali, conclude l’Ong.
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