Molise

Isernia, Di Giacomo lascia la guida del Tribunale: “Quarant’anni al servizio del territorio” (VIDEO) – isNews

“È stata un’esperienza bella ed entusiasmante, lascio un team di collaboratori capaci che mi mancheranno. Abbiamo fatto tante cose importanti sia per la giustizia che per l’economia e le imprese”: il presidente, tra poco in pensione, traccia un bilancio del suo operato


di Pietro Ranieri

ISERNIA. Enzo Di Giacomo lascia la guida del Tribunale di Isernia, di cui è stato presidente per dieci anni, e dopo quarant’anni di servizio raggiunge la meritata pensione. Una vita dedicata all’amministrazione della giustizia e a tenere insieme il tessuto di un territorio – non solo quello pentro ma anche su Campobasso e Cassino – che di criticità ne ha tante.

Tracciare il bilancio di una carriera così ricca non è cosa facile, ma il presidente ha voluto incontrare la stampa questa mattina nel suo ufficio per un saluto di commiato e per ricordare i momenti salienti del suo operato. Uno su tutti, il processo dopo il tragico terremoto di San Giuliano Di Puglia: 850 pagine di sentenza in Corte d’Appello dove si ribaltò l’esito del giudizio di primo grado – dove sono stati tutti assolti – con una assoluzione e le varie condanne. “Dispiace sempre, però alla fine è l’applicazione della legge”, ricorda Di Giacomo ai microfoni della stampa, con la praticità, la professionalità e soprattutto l’umanità che da sempre lo caratterizzano. Qualità che gli ‘costarono’ la scorta, per lui e la sua famiglia, quando, a Cassino, da estensore di una sentenza nel caso di omicidio di un minore, si paventò l’ombra del clan dei Casalesi tra i mandanti.

GUARDA L’INTERVISTA

Poi l’impegno forte a Isernia per la produttività e l’efficienza: dal 149esimo posto nel 2016, l’anno scorso – nonostante le scoperture di organico – il tribunale pentro si è classificato al secondo posto in Italia per lo smaltimento delle esecuzioni. E la battaglia per l’economia territoriale, con il lavoro svolto nel recupero crediti su Ittierre e la procedura con DR Motors, “un’azienda che col nostro supporto è riuscita a ripartire e sta esportando i suoi prodotti a livello non soltanto nazionale, non soltanto al di fuori della nostra regione, della nostra provincia, la nostra regione, della nostra nazione, e non soltanto a livello europeo, ma a livello mondiale. Sono veramente orgoglioso di questo risultato. Noi in questo momento abbiamo un’imprenditoria che esprime delle potenzialità enormi, e col supporto dei tribunali e della politica può veramente esplodere in senso positivo”.

Di Giacomo affronta poi la questione della persistenza dei piccoli uffici e della giustizia di vicinanza, “un fatto importantissimo. Anche la normativa dell’Unione Europea insiste su questo discorso. Noi facemmo una battaglia per la difesa della Corte d’Appello, una battaglia fondamentale perché se fosse stata soppressa a catena sarebbero stati soppressi tutta un’altra serie di uffici giudiziari: tribunali e procura minori, tribunali di sorveglianza, e di riflesso sarebbero stati soppressi anche quelli di Isernia e di Larino. Pensate poi ai disagi per dover per esempio rendere una testimonianza e doversi recare non a Campobasso ma al L’Aquila. Pensate quanti impiegati sarebbero stati trasferiti in quelle altre sedi con un danno grave per l’economia. “

A questo proposito, il presidente cita anche la paventata chiusura della Corte dei Conti di Campobasso, con spostamento a Napoli. “Ci sarà un ulteriore depuramento di questi uffici, certo, e questo è il problema: bisogna battersi perché tutto questo non avvenga, perché con questo progressivo depauperamento alla fine si chiuderà anche la Regione. La nostra autonomia territoriale è fondamentale perché se la perdiamo ti verremo il fanalino di coda di altre realtà e quindi noi andremo di male in peggio. Se andasse in porto questo progetto di smembramento della nostra regione – aggiunge poi, con riferimento al referendum per accorpare la Provincia di Isernia all’Abruzzo – i rischi sarebbero proprio questi: perdendo il capoluogo di regione, tutti gli uffici regionali si sposterebbero altrove con gravi disagi per chi li deve raggiungere, con spostamento, con spopolamento e quindi con danno dell’economia. Per l’istituzione della nostra Provincia le nostre madri e i nostri padri hanno combattuto duramente. Questo non dovremmo mai dimenticarlo”.

In chiusura, Di Giacomo parla anche della questione della carenza di magistrati. “Un problema anche nazionale, però a volte colpisce in maniera maggiore alcuni uffici e questa carenza si risente maggiormente quando si tratta di piccoli uffici. Ecco perché i piccoli uffici vanno mantenuti in condizioni di funzionalità, come dicevo prima. Vedete, i piccoli uffici possono funzionare, funzionano bene, possono funzionare meglio dei grandi e medi uffici, lo abbiamo dimostrato con i risultati che abbiamo ottenuto, però per funzionare bene debbano essere messi in condizioni di farlo a pieno organico e di non avere carenze, come accaduto in questi ultimi anni di crisi. Proprio per questo motivo di recente sono stato a Roma, per il tramite di un appuntamento fissato dall’onorevole Lancellotta con l’onorevole Del Mastro, il sottosegretario alla Giustizia. Siamo andati a perorare la causa di un aumento di organico nel nostro tribunale attraverso delle applicazioni extradistrettuali. Debbo dire che lui ha preso un impegno convinto in questo senso per aiutarci. Sono fiducioso che andrà in porto presto”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »