Irregolare sul territorio, per i medici non è idoneo al CPR
SICUREZZA – La scoperta della Polizia Locale, che era sulle tracce di un omonimo ricercato in Lombardia. Ass. Coletti: “Forma dannosa di obiezione di coscienza che ostacola l’applicazione della legge”
Erano sulle tracce di un ricercato pakistano in un’azienda agricola del territorio, ma hanno trovato il suo omonimo. Stesso nome, stesso cognome, stessa data di nascita: persona completamente diversa. Il 20 agosto scorso la Polizia Locale Terre Estensi ha dato attuazione ad una delega proveniente dalla Lombardia per rintracciare un uomo di nazionalità pakistana, ricercato per alcuni reati commessi in territorio lombardo.
Sul posto gli agenti hanno trovato quella che sembrava la persona indicata, un uomo pakistano di 35 anni. Peccato che però si trattasse di un omonimo, per giunta con la stessa identica data di nascita.
Ad accorgersene sono stati proprio gli agenti della Polizia Locale, dopo una lunga e complicata serie di incrocio di dati.
Nonostante lo scambio di persona, l’uomo è stato ugualmente deferito all’autorità giudiziaria perché il suo permesso di soggiorno era scaduto a dicembre dello scorso anno e per il quale non aveva chiesto il rinnovo.
Secondo l’iter normativo, il pakistano è stato condotto presso l’ospedale di Cona, dove è stato valutato da personale medico e giudicato non idoneo alla permanenza presso un centro rimpatri, con clausole di stile prestampate e ormai ricorrenti.
“Succede sempre più spesso – ha commentato l’assessore alla sicurezza Cristina Coletti – che alcuni medici, per motivi di natura ideologica, valutino come non idonei ai CPR gli stranieri irregolari rintracciati sul territorio, ostacolando – di fatto – il loro rimpatrio. Queste valutazioni mediche sono ormai diventate un automatismo prevedibile, con formule prestampate che vengono applicate sistematicamente senza una reale valutazione del singolo caso. Si tratta di una forma di obiezione di coscienza dannosa, che non favorisce il rispetto delle norme sull’immigrazione e che complica di gran lunga il lavoro delle forze dell’ordine. Trovo inaccettabile che criteri soggettivi e posizioni personali prevalgano sulla giusta applicazione delle leggi”.
All’uomo, in assenza di certificato di idoneità per il CPR, è stato semplicemente notificato l’ordine di lasciare in autonomia il territorio dello stato entro 7 giorni.
(Comunicato a cura dell’assessorato alla Sicurezza del Comune di Ferrara)
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