Marche

«Io però non mollo». Pasquali tenta in extramis di ricucire con i dissidenti


SAN BENEDETTO La crisi politica va ai tempi supplementari. Ora occhi puntati a martedì quando i 16 consiglieri dovrebbero recarsi dal notaio per ufficializzare le loro dimissioni. Intanto il sindaco Spazzafumo ha ancora tre giorni di tempo, 72 ore, per risolvere il rebus e ricreare una maggioranza. Non manca il capogruppo Umberto Pasquali che lancia un ultimatum invitando i consiglieri della coalizione a rientrare per portare a termine alcuni progetti per poi decretare un “rompete le righe”. Si annuncia, quindi, un weekend di incontri e trattative serrate dentro e fuori il palazzo. 

Le firme

Il sindaco ora preferisce il silenzio ma ribadisce che non è sua intenzione dimettersi. Così come non ha voluto replicare alle accuse e dichiarazioni rilasciate dall’ex assessore Pellei. Spazzafumo si limita a dire: «Una volta conclusasi questa vicenda vuoterò il sacco». A oggi i margini per trovare sponde o stampelle sembrano ridotte a zero, l’unica soluzione potrebbe essere un ripensamento dei 4 di Centro civico popolare. Nel frattempo è stato convocato il consiglio per mercoledì pomeriggio ma difficilmente si arriverà a sedersi in emiciclo visto che l’appuntamento con il notaio è fissato a 24 ore prima. Sembra davvero di assistere a un film d’azione dove ogni mossa ha i suoi tempi.

L’ultimatum

A lanciare un ultimatum è il braccio destro del primo cittadino, Umberto Pasquali, che invita sia le due consigliere di Viva San Benedetto che i quattro di Centro civico popolare a rientrare per mettere al sicuro progetti come il Piano regolatore generale, la vasca di colmata al porto e la rigenerazione dell’Albula per poi sciogliere l’assise già a giugno o massimo settembre. «Ora più che mai deve prevalere il senso di responsabilità – afferma Pasquali – però dovremo essere almeno in 15 in maggioranza. In questa fase ci viene chiesto di dare le indicazioni per il nuovo Piano regolatore, non possiamo lasciare certe scelte a una società che non conosce il territorio altrimenti replichiamo quanto avvenuto con il Ballarin, dove professionisti che non conoscevano la nostra realtà hanno deciso per noi. Così per quanto riguarda la vasca di colmata e il restyling dell’Albula. Chiedo una mano anche alla minoranza visto che è in gioco il destino di San Benedetto e non dei singoli. Mi chiedo in tutto questo cosa ne sarà di progetti avviati o che stavano per partire come il parcheggio in piazza San Giovanni, piazza Dante dove sono partiti i carotaggi e il parco pubblico nell’area Rambelli».




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