Emilia Romagna

“Io a ogni femminicidio gioisco”, scatta il divieto di avvicinamento per il marito violento


Una misoginia estrema quella che un 31enne riminese aveva noi confronti delle donne e che riversava sulla compagna, madre di suo figlio, insultandola e vessandola in ogni modo fino ad arrivare a vere e proprie minacce di morte. Per la vittima una continua serie di umiliazioni accusata di non valere niente “né come donna, né come madre” perchè “fai schifo”. Nella versione distorta dell’uomo “Voi donne non servite a nulla, andate solo riempite di botte, tutte, comprese mia mamma e mia nonna” e, al culmine delle sfuriate più accese, arrivava a sostenere che “Io a ogni femminicidio gioisco”. Una situazione che ha portato la vittima a sporgere denuncia nei confronti del compagno finito indagato per maltrattamenti in famiglia con il sostituto procuratore Davide Ercolani che ne aveva chiesto la custodia cautelare in carcere. Il gip Raffaella Ceccarelli, invece, ha disposto nei confronti dell’uomo, difeso dall’avvocato Paolo Tangerini del Foro di Forlì, il divieto di avvicinamento alla compagna.

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La donna, nel corso della sua denuncia ai carabinieri, ha raccontato che “Più volte sono stata minacciata di morte e aggredita fisicamente” anche dopo che il 31enne, con alle spalle anche una denuncia per violenza sessuale nei confronti di un’operatrice sanitaria, si era rivolto al Sert per compiere un percorso terapeutico. La vittima, sperando fosse cambiato, aveva riaccolto in casa il compagno ma “dopo un paio di mesi è tornato tutto come prima”. La compagna, nella sua querela, ha riprodotto gli audio fatti di nascosto col cellulare nei quali l’uomo le augurava di morire di cancro oltre a prometterle di ucciderla se non avesse ritirato la denuncia.


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