Politica

Invita i parenti a pranzo e gli serve l’Angelo della Morte, uno dei funghi più letali al mondo: 50enne a processo per l’omicidio degli ex suoceri e della zia del marito

Un pranzo in famiglia trasformato in una trappola mortale. Un piatto prelibato, il filetto alla Wellington, che diventa strumento di un lucido piano omicida. Si è aperto oggi, mercoledì 30 aprile, presso la Corte Suprema dello Stato di Victoria, in Australia, il processo che vede sul banco degli imputati Erin Patterson, 50 anni, accusata di aver ucciso tre parenti del suo ex marito e di aver tentato di uccidere un quarto uomo servendogli a tavola funghi velenosi.

I fatti risalgono al 29 luglio 2023. Quel giorno, Erin Patterson invitò a pranzo nella sua casa di Leongatha, una località rurale dello stato di Victoria, gli ex suoceri, Gail e Don Patterson (entrambi sulla settantina), la sorella di Gail, Heather Wilkinson (66 anni), e il marito di quest’ultima, Ian Wilkinson (68 anni). Anche Simon Patterson, 50 anni, ex marito di Erin (da cui era separata dal 2015), era stato invitato a quel pranzo, ma aveva declinato all’ultimo minuto. Sul menu, un classico della cucina anglosassone: filetto alla Wellington, accompagnato da purè di patate e fagiolini. Il giorno successivo, tutti e quattro gli ospiti accusarono gravi malori e furono ricoverati d’urgenza in ospedale per sospetto avvelenamento da funghi. Anche lei, due giorni dopo il pranzo fatale, si presentò lei stessa in ospedale lamentando diarrea e nausea. Per Gail, Don e Heather, però, non ci fu nulla da fare: morirono nei giorni seguenti. L’unico a sopravvivere fu Ian Wilkinson, grazie a un tempestivo trapianto di fegato.

Le indagini si concentrarono subito su Erin: emerse che nel piatto forte, il filetto, erano stati aggiunti funghi velenosissimi. La Patterson, fin dall’inizio, ha respinto le accuse, fornendo però versioni contraddittorie: inizialmente, raccontò alle autorità di aver cucinato utilizzando un mix di funghi freschi acquistati al supermercato e funghi secchi comprati tempo prima in un negozio di alimentari asiatico, di cui però non ricordava il nome. Le indagini, tuttavia, hanno svelato che i funghi in questione erano della specie Amanita Falloide, conosciuta anche come Tignosa Verdognola, assai famosa per la sua letalità. La sua somiglianza con vari funghi commestibili rende ancora più insidioso il rischio di avvelenamento e, non a caso, il suo soprannome è “Angelo della Morte“: in caso di avvelenamento, le probabilità di sopravvivenza sono estremamente basse, a meno di un tempestivo trapianto di fegato o di trattamenti di emodialisi a vita.

Altri dettagli inquietanti emersero dalle testimonianze e dalle indagini. La stessa Heather Wilkinson, prima di morire, avrebbe confidato a Simon Patterson di essere rimasta perplessa dal fatto che, durante il pranzo, Erin avesse mangiato da un piatto diverso rispetto a quello servito agli ospiti. Inoltre, si scoprì che la Patterson aveva detto ai figli (all’epoca di 9 e 14 anni) di non partecipare al pranzo, inventando una falsa diagnosi di cancro per giustificare la loro assenza. Successivamente, raccontò ai medici che i bambini avevano mangiato gli avanzi del filetto, ma che lei aveva raschiato via i funghi perché a loro non piacevano (i bambini non mostrarono sintomi).

Oggi, Erin Patterson deve rispondere di tre capi d’imputazione per omicidio e uno per tentato omicidio. Rischia l’ergastolo per gli omicidi e fino a 25 anni per il tentato omicidio. Il processo, che si prevede durerà circa sei settimane, si annuncia complesso e ad alta tensione mediatica. La difesa cercherà probabilmente di smontare l’accusa di omicidio premeditato, mentre l’accusa punterà sui numerosi dettagli sospetti e sulle contraddizioni emerse durante le indagini per dimostrare la colpevolezza della donna.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »