Marche

Investimenti bluff, la broker osimana Prisca Carletti condannata a 4 anni. Truffati delusi, strada in salita per i risarcimenti


ANCONA Quattro anni di reclusione e 10mila euro di multa. È la condanna che ieri mattina il gup Alberto Pallucchini ha rifilato a Prisca Carletti, l’ex consulente finanziaria di Osimo accusata di aver ingannato i suoi clienti, polverizzando investimenti per 3,9 milioni euro con il cosiddetto “schema Ponzi”. Il pm Rosario Lioniello, sulla scorta delle risultanze dell’indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza, aveva chiesto una pena di sei anni.

Lo sconto

Una riduzione, quella concessa dal gup, che tiene conto di due condizioni: i reati contestati fino al 2017 sono stati dichiarati prescritti. Mentre è arrivata l’assoluzione per la falsificazione e l’alterazione delle comunicazioni (soprattutto via mail) avute con i suoi clienti. Tra i reati rimasti in piedi, truffa e autoriciclaggio. Una trentina le vittime (tra cui anche alcuni preti) che erano parte civile al processo, tenutosi con il rito abbreviato. Il gup ha disposto perlopiù provvisionali che vanno dai 5 ai 10mila euro.

I beffati, per ottenere il risarcimento, dovranno rivolgersi al giudice civile. Una strada in salita. Tra i truffatori c’è anche chi ha perso tutto. Tanto che, dopo la lettura del dispositivo, in aula era prevalente la delusione: «Questa non è giustizia. Dopo il danno, pure la beffa». La difesa della Carletti, rappresentata dagli avvocati Dino Latini e Cristina Angeloni, ha già chiesto una misura alternativa al carcere semmai la condanna dovesse passare in giudicato: la detenzione domiciliare. Stando alla procura, l’imputata (non si è mai presentata in aula) avrebbe utilizzato lo “schema Ponzi”. Si tratta di un modus operandi in cui ci sono degli investitori iniziali a cui vengono promessi cospicui guadagni, che in un primo momento vengono garantiti dalle somme versate dai nuovi clienti, fino a quando la strategia collassa e diventa una rete truffaldina.

Risparmi spariti

Tra i beffati ci sono anche dei preti, ma anche commercianti e pensionati. Tutti legati da un filo di fiducia all’imputata, ex dipendente bancaria. C’è chi ha visto sparire i risparmi di una vita, chi aveva affidato alla 49enne (al centro anche di un servizio della trasmissione Le Iene) la liquidazione, trovandosi poi costretto a chiedere aiuto alla Caritas, trovandosi in serie difficoltà economiche. L’indagine condotta dalla Finanza era esplosa nel 2021, dopo le denunce delle prime vittime: chiedevano indietro i soldi all’imputata ma lei – questo è quanto emerso – avrebbe temporeggiato, facendo quindi insospettire i clienti.




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