Calabria

Intimidazioni a Lamezia: stretta della Dda dopo le ultime scarcerazioni

Proseguono le indagini delle Forze dell’ordine, i magistrati della Dda e la Procura di Lamezia Terme, impegnati per le ormai note e preoccupanti azioni di intimidazioni che si sono succedute in città nelle ultime settimane. Al momento non si esclude nessuna pista, chiaramente, anche se particolarmente attenzione si sta rivolgendo alla recente scarcerazione di alcuni affiliate delle cosche lametine. Ma si sa, i procedimenti penali, i processi attivi sono sempre numerosi, e pertanto si spera possano fuoriuscire elementi utili a comprendere la recente e intensa ripresa di attività estorsive e di intimidazioni.
A partire dall’ipotesi di un bisogno prettamente economico, legato cioè all’accumulo di risorse che potrebbero anche servire proprio per spese legali o simili. Di certo c’è che, come detto più volte, gli episodi stanno allarmando non poco la comunità, per via del loro numero e del loro avvenire in tempi molto ravvicinati, ma anche perché hanno colpito settori diversi: solite le modalità, ordigni rudimentali nei confronti di attività commerciali, buste di proiettili a imprenditori, taniche di benzina – l’ultimo episodio di quattro giorni fa, appunto – e l’incendio, in particolare, all’escavatore della ditta Ferraro impegnato in un cantiere comunale che è legato ai fondi PINQuA e Pnrr. Sei episodi, in tutto, nell’arco praticamente di un mese, che hanno riportato a Lamezia un’atmosfera che si sperava ormai appartenere a un passato “dimenticato” forse troppo in fretta, forse con troppo ottimismo.
L’articolo completo è disponibile sull’edizione cartacea e digitale


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