Intesa Sanpaolo vuole chiudere la filiale di Bevagna, centinaia di firme per salvarla

Prosegue la desertificazione bancaria in Umbria. L’ennesima chiusura sarà di Intesa Sanpaolo ed è attesa a Bevagna, dove la comunità locale e la stessa sindaca Anna Falsacappa si stanno mobilitando per tentare di scongiurare l’addio all’istituto di credito. Il paese, va detto, non resterebbe scoperto, perché servito anche da Banco Desio.

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In una nota stampa la sindaca spiega che “tantissimi bevanati hanno risposto alla chiamata del Comune che ha lanciato la raccolta firme, invitando i correntisti locali a sottoscrivere il proprio disappunto in merito alla chiusura di un presidio prezioso per la città e non solamente sotto il punto di vista economico, ma anche sociale”. Nel documento, ricorda la stessa Falsacappa con una nota stampa, «i correntisti si dicono pronti a “sentirsi liberi di scegliere le soluzioni che meglio agevoleranno le proprie operazioni economiche”». La raccolta firme è stata inviata alla Direzione di Intesa Sanpaolo dalla stessa sindaca, che ha anche allegato una sua lettera in cui scrive che la decisione di chiudere la filiale di Bevagna «dimostra in modo inequivocabile che le scelte vengono fatte a tavolino, che contano gli obiettivi prefissati, che si taglia con una logica aziendale che non ci è dato conoscere, senza confronto con i diretti interessati, senza dare alcun rilievo ai rapporti umani al di là degli slogan che questo istituto di credito utilizza per la sua campagna pubblicitaria, fatti, ormai possiamo dirlo senza essere smentiti, senza tener conto delle categorie più fragili e più deboli».