Interporto, progetto in stallo: costi triplicati da 15 a 50 milioni di euro – Cronaca
TRENTO. Il progetto Interporto, con il prolungamento dei binari e il miglioramento delle modalità di entrata dei treni per abbattere i tempi di carico e scarico, sembra essersi arenato perché manca la copertura finanziaria a causa dei costi triplicati rispetto allo stanziamento e potrebbe essere rimodulato.
Il preventivo iniziale “erano 15 milioni di euro in cui 5 dal Ministero (con i fondi Pnrr, ndr) e 10 dalla provincia – fa il punto Mauro Groff, dirigente generale Unità di missione strategica patrimonio e trasporti della Provincia autonoma di Trento – ma adesso servono 50 milioni”, in base al progetto presentato ormai un anno fa da Italfer, la società di ingegneria controllata da Fs. “
Abbiamo avuto un’interlocuzione col Ministero dei trasporti dove al momento ci hanno garantito che non c’è il problema di perdere le risorse (le regole del Pnrr imponevano che l’opera fosse realizzata entro il 2026, ndr) anzi avremmo chiesto anche di integrare le risorse e allineare i numeri al progetto redatto da Fs – precisa Groff a margine della presentazione del Libro bianco del Trentino AA sulla mobilità -, che in qualche modo ci siamo ‘trovati in casa’: abbiamo chiesto se c’era la possibilità di aumentare la loro parte per capire quanto è poi il delta che l’amministrazione provinciale metterci”. Il rischio che il progetto salti non sembra esserci ma potrebbe essere rimodulato o riformulato.
“Al limite si potrà anche pensare ad una rimodulazione – suggerisce Groff – nel progetto c’è scritto tre linee da 750 metri. Ho chiesto di proporne intanto due” considerando, fra l’altro che l’Interporto “non è saturo” e il problema sono soprattutto i tempi di caricamento e di d’impegno della forza lavoro. Non ultimo c’è il problema delle infrastrutture una volta a destinazione con la Germania che “non ha infrastrutture conformi alle nostre”.