Salute

Installato primo prototipo generatore di neutroni contro tumori – Medicina

(ANSA) – BOLOGNA, 27 MAR – Al Centro Ricerche Enea del
Brasimone, sull’Appennino Bolognese, si sta sviluppando un
progetto per trattare i tumori solidi di stadio avanzato con
radioterapia a neutroni, direttamente durante l’intervento
chirurgico in sala operatoria. E’ stato infatti installato il
primo prototipo brevettato in Italia di Generatore di Neutroni
Compatto (Gnc).
   
Si tratta di un cilindro lungo 35 cm con un diametro di 18,
leggero, auto-schermato e installabile su braccio robotico
mobile, in grado di generare un intenso campo di radiazione, con
efficienza maggiore ad altre forme tradizionali di radioterapia,
(come quelle a raggi X, elettroni o protoni), con un’esposizione
richiesta non superiore ai 10 minuti, one-shot, in fase
intraoperatoria. Progettato dall’azienda statunitense Berkion
Technology, il Generatore di Neutroni Compatto è stato
realizzato grazie ad un accordo di collaborazione fra Enea e la
ditta italiana TheranostiCentre, nell’ambito del progetto
Linc-ER, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
   
“L’utilizzo dei neutroni ha un effetto radiobiologico
superiore e quindi possono risultare più efficaci nel trattare
tumori solidi in stadio non precoce”, evidenzia Antonietta
Rizzo, responsabile del Laboratorio Enea di Metodi e tecniche
nucleari per la sicurezza, il monitoraggio e la tracciabilità.
   
“Queste conclusioni si basano su lunghe e dettagliate
simulazioni e modelli fisici realizzati grazie al
supercalcolatore CRESCO6 dell’Enea”, sottolinea Giuseppe
Ottaviano del Laboratorio.
   
Dopo i test necessari per ottenere le autorizzazioni al suo
esercizio, entro il 2024, il Generatore di Neutroni Compatto
sarà collocato all’interno di un bunker per le successive fasi.
   
“La nostra strategia è di ricercare una società partner in grado
di portare il Gnc fino alla configurazione completa dell’intero
dispositivo utilizzabile in sala operatoria”, spiega Maurizio
Martellini di TheranostiCentre. “Le fasi in corso – conclude –
riguardano la costruzione di un secondo prototipo adatto al
posizionamento in sala operatoria, sulla base dei test
effettuati da Enea e la pianificazione di test in vivo presso
una clinica universitaria europea per uno studio comparativo”.
   
(ANSA).
   

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