Inizio caotico, il precariato colpisce anche gli Ata
Grosseto. La piaga del precariato nella scuola non riguarda solo i docenti, con particolare gravità per quelli di sostegno, ma colpisce pesantemente anche il personale Ata, fondamentale per il funzionamento delle scuole.
La Flc Cgil Grosseto lo aveva denunciato nei mesi scorsi: il rischio concreto era di aprire l’anno scolastico 2025/26 con scuole e segreterie semivuote. Quel rischio oggi è diventato realtà, forse persino oltre le previsioni.
Le nomine Ata a Grosseto
Il 2 e 3 settembre, all’Istituto “Leopoldo II di Lorena” nella sede di via Meda, si sono svolte le operazioni di nomina per gli assistenti amministrativi, i tecnici e i collaboratori scolastici. «L’organizzazione – precisa la Flc Cgil – è stata impeccabile e la gestione delle procedure da parte della Dirigente d’Ambito (quello che una volta si chiamava il Provveditore) si è svolta nella massima trasparenza, grazie al lavoro dell’Ufficio scolastico territoriale e dei suoi collaboratori, ma anche grazie al fatto che vengono fatte in presenza e non tramite algoritmo come per le nomine dei docenti».
Il problema, però, sono i numeri: esaurite le graduatorie, in provincia di Grosseto restano ancora vacanti circa 40 posti di assistente amministrativo, una decina di assistenti tecnici e circa 70 collaboratori scolastici.
Un dato che per la segretaria della Flc Cgil Grosseto, Alessandra Vegni, è allarmante.
«Le segreterie sono il fulcro di tutte le operazioni di inizio anno scolastico – ricorda Vegni –, mettendo in secondo piano quella decina di assistenti tecnici mancanti che ci auguriamo vengano nominati entro l’inizio dell’attività didattica, è la mancanza di 40 amministrativi che è un dato particolarmente tragico. Significa mettere in ginocchio il sistema: ci sono quasi un migliaio di contratti da stipulare in pochi giorni, e senza questo personale si rischia seriamente che molti lavoratori non ricevano nemmeno il primo stipendio per tempo. I numeri dei collaboratori scolastici mancanti sono altrettanto sconfortanti».
La situazione è drammatica in diversi istituti. In particolare, all’Istituto Comprensivo “Pratesi” di Santa Fiora dove mancano 3 amministrativi su 3, all’Istituto Comprensivo “Tozzi” di Civitella Paganico ne mancano almeno 4. Mancano 5 all’Istituto Comprensivo “Aldi” di Manciano e addirittura 6 all’Istituto superiore di Follonica.
Ora dopo le nomine del 2 e del 3, si apre la fase successiva, nella quale ogni scuola dovrà reclutare, utilizzando le proprie graduatorie (meglio conosciute come graduatorie di terza fascia Ata), tutto il personale mancante.
«È paradossale – aggiunge Vegni – che adesso saranno proprio le segreterie, già allo stremo, a dover reclutare altro personale da quelle graduatorie. In pratica, si chiede a chi è già in affanno perché carente di risorse di sobbarcarsi ulteriore lavoro per tappare i buchi. È una scelta che mette in difficoltà scuole, famiglie e lavoratori, e che conferma la cronica assenza di una politica seria per stabilizzare il personale Ata».
Flc Cgil Grosseto: ««La situazione che abbiamo di fronte non è una fatalità»
La Flc Cgil Grosseto ribadisce la necessità di stabilizzare il personale e ripristinare un organico adeguato, senza il quale è impossibile garantire il diritto allo studio e la qualità del servizio scolastico. Ogni anno il problema si ripresenta e si acutizza, inutile fare decreti spot.
«La situazione che abbiamo di fronte non è una fatalità, ma il frutto di scelte politiche e di regole sbagliate – sottolinea Alessandra Vegni -. Le soluzioni ci sono e il Ministero deve avere il coraggio di metterle in campo».
Tre sono i punti fondamentali su cui agire, secondo il sindacato:
- rivedere le tabelle ministeriali per il calcolo dell’organico di diritto Ata, in modo da rendere tutti i posti necessari al funzionamento delle scuole disponibili per il ruolo;
- autorizzare l’immissione in ruolo di tutti i posti in organico di diritto, senza tagli e senza escamotage burocratici;
- modificare la norma che oggi impedisce di sostituire il personale di segreteria assente se non ha “maturato” almeno 30 giorni continuativi di assenza.
«È inaccettabile – conclude Vegni -, chiediamo che dopo 7 giorni continuativi si possa nominare un supplente se necessario, perché non è possibile lasciare le segreterie scoperte per settimane in un momento cruciale come l’inizio dell’anno scolastico».
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