Infortunio mortale in porto a Genova, si indaga sulla manovra per calare il propulsore
Genova. Proseguono le indagini degli ispettori dello Psal della Asl3 sull’infortunio mortale avvenuto ieri mattina a Molo Giano, al bacino 2 delle riparazioni navali in cui ha perso la vita il 36enne Lorenzo Bertanelli.
L’operaio, insieme ad altri due colleghi, lavorava per la ditta toscana Mecline, che aveva in subappalto da Amico &Co alcuni lavori di refitting sul maxi yacht Aquarius, lungo 92 metri e di proprietà di Steve Wynn, fondatore di una catena di resort a Las Vegas.
Due di loro, tra cui Bertanelli, si trovavano su un ponteggio montato per arrivare sotto la chiglia con l’obiettivo si smontare e calare il thruster che si trovava sotto la poppa della nave grazie a un sollevatore. Ed è proprio la tipologia di manovra e gli strumenti utilizzati per attuarla che sono al centro dell’inchiesta. Gli ispettori del nucleo Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, coordinato dall’ingegner Gabriele Mercurio, vogliono capire in pratica se in base al lavoro da fare, il peso e le dimensioni dell’elica, la procedura di smontaggio sia stata organizzata a regola d’arte.
Il propulsore infatti sarebbe scivolato dalla sella mentre già era stato smontato dall’imbarcazione provocando la morte di Bertanelli colpito e travolto dal peso di 2 tonnellate e mezzo.
Al momento nell’inchiesta aperta dalla Procura di Genova per omicidio colposo non ci sono iscritti nel registro degli indagati. L’inchiesta per omicidio colposo è passata dal pm Stefano Puppo che ieri – come magistrato di turno – si è immediatamente recato sul posto – alla collega Daniela Pischetola, che fa parte del team dei pm specializzati negli infortuni sul lavoro.
Sabato sul corpo di Bertanelli sarà eseguita l’autopsia. La procura potrebbe quindi procedere già domani agli ‘avvisi’ di garanzia in modo che eventuali indagati possano partecipare all’accertamento medico legale, ma è probabile invece che prenda tempo e rinviare le iscrizioni a quando la Asl3 non completerà una prima fase di accertamenti tecnici. Non sono state invece di alcun aiuto per ricostruire l’accaduto le telecamere di Ente Bacini e consegnate ieri agli investigatori in quanto non riprendono la zona in cui è avvenuta la tragedia.