Infortunio Ast, area dissequestrata e mezzo rimosso. Operaio ustionato verso intervento
di Mar. Ros.
Come promesso dalla Procura, l’area della rampa scorie in cui si è verificato l’incendio di un macchinario per il trasporto di siviere, in cui è rimasto gravemente ustionato un giovane operaio, è stata dissequestrata. Di conseguenza è stata posta sotto sequestro la superficie sulla quale è stato nel frattempo trasferito il mezzo che ha preso fuoco, che resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Da quanto si apprende in queste ore, il 26enne, ricoverato a Roma, è stato finalmente raggiunto dai propri cari e dovrebbe presto essere sottoposto a un intervento chirurgico. Non è escluso che i medici del centro grandi ustioni della capitale possano sciogliere la prognosi. Le sue condizioni restano comunque molto gravi.
Arvedi-Ast In acciaieria a Terni, nel frattempo, la proprietà del sito siderurgico e gli apicali della società Tapojarvi, di cui è dipendente il ragazzo coinvolto nell’incendio, cercano di vincere le resistenze degli operai per la ripresa dell’attività. Le notti sono lunghe per i sindacalisti che chiedono garanzie di sicurezza. Solo stamane sono terminate le riunioni fiume chiuse con verbali presto al vaglio dei lavoratori. Sugli interventi da fare, nessun secondo perso: le due aziende hanno assunto precisi impegni e già hanno avviato i necessari cantieri. Quando le soluzioni (comprese quelle tampone da sottoporre ad aggiornamenti sino a definitivo superamento delle criticità) saranno completate, allora si andrà in assemblea.
Sindacati L’accaduto intanto anima ancora il dibattito e nelle ultime ore sono almeno due le posizioni registrate: da un lato c’è l’Usb che mette in dubbio l’applicazione delle procedure di sicurezza, dall’altro la Fismic che chiede conto all’ex assessore all’Ambiente Mascia Aniello delle lettere di minacce ricevute dai sindacati.
Usb «Le procedure di sicurezza – scrive l’Unione sindacale di base, non più rappresentata in Ast dalle ultime elezioni Rsu (che si avvicinano al rinnovo) – devono essere tali da non consentire interpretazioni che sottovalutino i rischi, non ci devono essere interventi esterni che modifichino macchine e procedure che riducono l’efficacia della prevenzione e sicurezza. Tra i capannoni dell’Ast circolano ipotesi tutte da verificare: la paiola non assicurata al mezzo, la paiola troppo piena, la paiola con residui che hanno determinato la fuoriuscita delle scorie e ancora il mezzo era obbligato a passare su un percorso interno all’azienda pieno di buche e profondi avvallamenti.Oggi Arvedi sta battendo molto sui costi energetici, lo fa nei tavoli al Ministero, con la Regione, con il Comune, noi al contrario diciamo che al centro di qualsiasi processo ci sono la vita, l’integrità fisica e il benessere degli operai che rendono possibile qualsiasi attività industriale. Siamo pronti a sostenere e dare forza alle richieste dei lavoratori di Ast Terni».
Fismic Da una delle sigle in campo in Ast, la Fismic, fresca di direttivo provinciale e in contrasto, assieme all’Ugl, con le altre organizzazioni per il mancato coinvolgimento nella proclamazione dello sciopero dopo il gravissimo infortunio, ecco invece richieste di chiarimenti e riflessioni varie. «La Aniello – scrivono da via Annio Floriano – ha asserito di aver denunciato agli organi competenti il mancato rispetto delle normative ambientali e di sicurezza, evidenziando conflitti di interesse tra i controllori e i funzionari pubblici, dichiarazioni forti di cui vorremmo avere riscontri ufficiali e risposte. Dichiariamo con fermezza che la Fismic Confsal non ha mai inviato all’ex assessore Aniello lettere con minacce di querele. Chiediamo chiarezza e trasparenza riguardo queste affermazioni, per rispetto dei lavoratori che rappresentamo. In merito alla situazione dell’Accordo di rogramma per l’Acciaieria di Terni, esprimiamo invece forte preoccupazione. È inaccettabile che, dopo tre anni, non siano state elaborate soluzioni concrete per affrontare le problematiche legate al costo dell’energia, che ostacola la finalizzazione dell’accordo. I ripetuti rinvii della firma, inizialmente giustificati da motivi elettorali, hanno portato a una significativa perdita di tempo, mettendo a rischio ll futuro dell’Ast e la stabilità oocupazionale».
L’appello «Riteniamo fondamentale che la Regione Umbria continui a perseguire soluzioni determinate, in particolare attraverso il percorso del rinnovo delle concessioni idroelettriche con un’evidente e necessaria azione coordinata a livello nazionale. Anche l’incontro con i rappresentanti del Parlamento Italiano ed Europeo, richiesto dalle organizzazioni sindacali propedeutico alla convocazione dei tavolo ministeriale non ha avuto ai momento risultati soddisfacenti. E’ necessario che la firma dell’Accordo di Programma avvenga ai più presto, per garantre la continuità produttiva dell’Ast e la salvaguardia dell’occupazione e dello sviluppo economico della nostra comunità. È nostro dovere lavorare insieme per proteggere un asset strategico per l’economia ternana, umbra e nazionale».
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