Campania

Informazione Campania – LACCO AMENO

La notizia dell’imminente abbattimento a Lacco Ameno di una casa sanata, sta generando una valanga di solidarietà nei confronti della Famiglia di Carmen De Simone, apprezzatissima, stimatissima e benvoluta professoressa isolana. Di qui il corteo di solidarietà che si terrà domenica prossima 3 agosto nel Comune all’ombra del Fungo. L’appuntamento è per le ore 20.00 in piazza Capitello, alle ore 20.30 partirà il corteo per piazza Santa Restituta dove si terrà il comizio conclusivo e l’incontro con il sindaco Giacomo Pascale.

A cura del Coordinamento dei Comitati per il Diritto alla Casa della Regione Campania
Ha colpito molto l’opinione pubblica dell’isola d’Ischia la notizia che entro la fine del mese di agosto nel comune di Lacco Ameno dovrà essere demolita la casa in cui da trent’anni vive la famiglia di Carmen De Simone, una professoressa apprezzatissima, stimatissima e benvoluta da tutti, soprattutto dai suoi ex studenti che negli anni, presso l’Istituto Professionale “Vincenzo Telese” di Ischia, ne hanno potuto apprezzare le straordinarie doti umane e professionali. Sono stati infatti centinaia i messaggi di solidarietà che le sono giunti in questi giorni sui social e su Whatsapp e in cui tutti, ma proprio tutti, hanno voluto esprimere sentita vicinanza alla sua famiglia. Una famiglia di umili ed onestissimi lavoratori. Un nucleo familiare composto da ben sei persone: la signora Carmen, il marito, i tre figli e il nonnino novantaduenne invalido al 100% il quale, al contrario di quanto accade in altre famiglie, non è stato “parcheggiato” in un ospizio o in una RSA, ma continua a condividere la vita coi propri nipoti. Anche questo dà il senso della straordinaria umanità di questa famiglia d’altri tempi. La loro casa che così come ci aveva spiegato la Professoressa Carmen e confermato il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, aveva ottenuto persino la sanatoria e quindi era stata pienamente legittimata dal Comune e dalla Soprintendenza, dovrà essere demolita entro il 27 agosto nonostante il 25 settembre sia stata fissata la data per l’udienza dell’incidente di esecuzione presentato dall’avvocato Bruno Molinaro. E allora sull’Isola ci si chiede: perché tutta questa fretta? Perché prima di abbattere non si attende almeno la pronuncia del Giudice? E ancora: come mai a Ischia, dove persino lo Stato è risultato abusivo, continuano ad andare giù le case della povera gente e giammai i grossi immobili della speculazione edilizia affaristica con cui nei decenni sono state distrutte coste e colline? Non era stato detto che in Campania sarebbero andati a terra gli immobili della camorra? E a Ischia perché vanno a terra le case dei cittadini onesti e persino quelle sanate?
Intanto domenica prossima 3 agosto il popolo isolano scenderà nuovamente in piazza per dire basta agli abbattimenti delle case abitate e per far sentire in maniera concreta tutta la propria solidarietà umana e sociale alla famiglia della Professoressa Carmen De Simone. Una famiglia che da sempre si è contraddistinta per onestà ed umanità. Sarà una manifestazione attraverso la quale sarà denunciato per l’ennesima volta il totale immobilismo della politica locale, regionale e governativa sulla tragedia delle demolizioni, per non parlare delle vergognose strumentalizzazioni che molti partiti ed esponenti politici mettono in atto ad ogni elezione da quindici anni a questa parte. La tragedia dell’abusivismo, e dunque delle demolizioni, è stata voluta e generata dalla politica e solo la politica, a partire dal governo e dal parlamento, può e ha il dovere di fermarla. I cittadini sono vittime e non carnefici in questa brutta storia di omissioni politiche per cui le istituzioni per decenni hanno volutamente negato alla povera gente di potersi costruire nella legalità un tetto sotto cui ripararsi la testa. Ecco perché anziché accanirsi contro la povera gente, in uno stato di diritto degno di poter essere definito tale, lo Stato istruirebbe un maxiprocesso per individuare e condannare le responsabilità politiche che a tutti i livelli ci sono dietro il fenomeno dell’abusivismo. Un maxiprocesso come quello con cui in Sicilia i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino processarono e condannarono i vertici di Cosa Nostra e per cui, traditi persino da oscuri esponenti dello Stato italiano che con orgoglio e fierezza rappresentavano, furono tragicamente trucidati. L’appuntamento quindi è per domenica 3 agosto alle ore 20.00 in piazza Capitello da dove alle ore 20.30 partirà il corteo per piazza Santa Restituta dove si terrà il comizio conclusivo e l’incontro con il sindaco Giacomo Pascale.


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