Informazione Campania – CASTELLAMMARE DI STABIA
“Continuiamo a sollecitare l’intelligenza umana e non delegare tutto a quella artificiale, prima che sia troppo tardi. Credo che la musica e tutte le forme di cultura rappresentino la salvezza e l’unico modo per conservare ciò che ci rende degni di essere chiamati esseri umani con la ‘U’ maiuscola.
Se non coltiviamo il bello, siamo destinati a diventare una società di zombie, risucchiata dalle tensioni geopolitiche e dalla cosiddetta intelligenza artificiale” – sono le parole del Maestro, Ramin Bahrami. Il pianista di origini iraniane, alla vigilia del suo concerto, che si terrà sabato 28 dicembre a Castellammare di Stabia, ci racconta qualcosa di sé e di come la musica e la cultura possano influenzare positivamente un mondo sempre più frammentato e attraversato da tensioni e conflitti.
Nato a Teheran nel 1976, Bahrami ha lasciato l’Iran da giovane, insieme alla sua famiglia, per proseguire gli studi musicali in Europa. Dopo aver completato la sua formazione al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e successivamente alla Hochschule für Musik di Stoccarda, ha affinato le sue abilità sotto la guida di maestri di fama internazionale, tra cui Wolfgang Bloser e Alexis Weissenberg. Un lungo viaggio che ha avuto un forte impatto sul suo percorso artistico e sulle sue scelte interpretative.
“Spesso dico che noi suoniamo ciò che siamo e ciò che viviamo. Per me è stato fondamentale nascere in una famiglia cosmopolita, dove l’Occidente non aveva paura di abbracciare l’Oriente e viceversa. Sono nato nell’antica Persia, culla della civiltà indoeuropea, oggi Iran. Mio padre era metà tedesco e metà iraniano, mentre mia madre aveva origini russo-turche. Questo mi ha permesso di sentirmi, prima di tutto, una persona libera, che ama dialogare, ascoltare senza preclusioni e rispettare tutte le voci, proprio come nella meravigliosa ed eterna melodia del ‘Platone della musica’, Johann Sebastian Bach”.
Considerato uno dei più importanti interpreti bachiani viventi, Bahrami terrà un concerto il 28 dicembre a Castellammare di Stabia, nella storica Chiesa di San Bartolomeo (inizio ore 19.00, ingresso libero fino ad esaurimento posti). Il programma del concerto prevede le Variazioni Goldberg di Bach, una composizione che, secondo il Maestro, rappresenta un “meraviglioso viaggio musicale” di 70 minuti, un’opportunità per immergersi nell’armonia e nella perfezione della musica di Bach che, come altri grandi geni della musica e della cultura, ha il potere di unire le persone, al di là delle differenze.
“In un mondo frammentato, il suo messaggio può essere visto come un richiamo alla nostra vera missione: quella di riunirci in una ‘partitura umana’, dove le basi non sono dettate dalle banche, ma dai cuori, e dove impariamo a rispettarci e ascoltarci reciprocamente” – spiega il Maestro. “In momenti di crisi, le opere di Bach, insieme a quelle di altri grandi maestri come Beethoven, Mozart, Shakespeare, Dante, Leonardo e Michelangelo, ci invitano a riflettere su cosa veramente conta: la bellezza, la pace e l’armonia”.
Nel suo concerto, Bahrami non si limita a eseguire una composizione, ma cerca di condividere con il pubblico un momento di bellezza e spiritualità. “La musica bachiana – afferma – ha il potere di estraniarci dai problemi quotidiani, dalle sofferenze terrene, e di trasportarci in una dimensione magica e universale. In quel momento, l’interprete diventa un servitore, un tramite attraverso cui il messaggio della musica arriva al cuore di chi ascolta. L’arte, la musica e la bellezza sono i veicoli ideali per trasmettere speranza e unire le persone in un’esperienza comune, profonda e liberatoria”.
L’esibizione di Bahrami arriva all’indomani dell’inizio del Giubileo della Speranza e anticiperà idealmente l’avvio delle celebrazioni nella diocesi di Sorrento-Castellammare. Papa Francesco ha detto che la nostra società ha bisogno di speranza perché non sa guardare al futuro, parole con cui lo stesso musicista si trova d’accordo: “Sono assolutamente d’accordo col Santo Padre. Non solo come musicista, ma anche come padre della mia adorata figlia Shahin Maria che ha 11 anni. Credo sia fondamentale, attraverso la bellezza, l’arte, la pace e la serenità, creare occasioni di speranza. La speranza di poter rendere il nostro mondo un posto in cui valga la pena vivere, dove i diritti umani siano rispettati ovunque e tutti possano esprimersi e realizzare i propri sogni. Nell’arte, nella cultura e nella musica di Bach, tutto questo è possibile!”
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