Influenza:Iss,stagione più intensa da 2000, esito post-Covid – Sanità
(ANSA) – ROMA, 31 MAR – “La stagione influenzale non è ancora
finita, ma già possiamo dire che quest’anno sia il picco, sia il
numero complessivo dei casi è il più alto da quando esiste la
rete di sorveglianza InfluNet, istituita nel 2000”. Lo dice
all’ANSA Antonino Bella, responsabile scientifico del sistema di
Sorveglianza Integrata dell’influenza (InfluNet) dell’Istituto
Superiore di Sanità (Iss).
La stagione è stata peculiare sotto diversi punti di vista.
“A differenza degli altri anni, in cui il numero massimo di casi
si raggiunge di solito a fine gennaio, il picco quest’anno è
stato precoce, prima di Natale, tra la 49esima e la 50esima
settimana dell’anno. Inoltre ha raggiunto tassi molto elevati –
aggiunge Bella – Questa caratteristica per certi aspetti rende
simile la stagione attuale a quella del 2009-2010, l’anno della
pandemia da ‘suina’, quando si registrò un picco molto intenso
intorno a novembre”.
Altra caratteristica di questa stagione influenzale è stato
il numero altissimo di casi complessivi: ad oggi oltre 12
milioni. A contribuire a questo fenomeno una discesa molto lenta
della curva. “Lo stiamo osservando tutt’ora – osserva Bella –
Rispetto ad altre stagioni in cui, dopo il picco, si verifica in
genere un repentino calo dei casi, quest’anno la curva sta
scendendo molto lentamente, con dei veri e propri periodi di
stasi”.
Il fenomeno, secondo l’esperto, potrebbe essere legato alla
particolare situazione che si è creata con la pandemia. “Per due
anni non c’è stata circolazione dei virus influenzali: una larga
fetta della popolazione era perciò suscettibile all’infezione.
C’era inoltre una parte della popolazione – i bambini molto
piccoli – che non aveva mai conosciuto questi virus: sicuramente
anche loro hanno contribuito in maniera determinante alla
diffusione dei contagi”, conclude Bella. (ANSA).
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