Infiammazione del pancreas: i sintomi, le cause e come prevenirne le complicazioni
È la terza causa più frequente di accesso al pronto soccorso in tutto il mondo tra le malattie dell’apparato digerente. Parliamo della pancreatite acuta, infiammazione del pancreas che si manifesta con sintomi molto specifici.
«Il sintomo che porta il paziente al pronto soccorso è un dolore molto violento, mai provato prima, che parte all’altezza dello stomaco, perché il pancreas è posizionato posteriormente rispetto allo stomaco ma circa a quell’altezza, e che può interessare anche la schiena. Si parla infatti di dolore “a cintura“, accompagnato solitamente da nausea e vomito e che spesso si verifica dopo un pasto molto abbondante» – spiega il Professor Gabriele Capurso, vicedirettore del Centro per la Ricerca e Cura sulle Malattie del Pancreas dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, Professore Associato di Gastroenterologia all’Università Vita-Salute San Raffaele e Segretario Generale della Società Europea per le Malattie del Pancreas.
Infiammazione del pancreas: perché succede
Le cause che possono portare all’infiammazione del pancreas sono diverse.
«Due terzi delle pancreatiti acute sono dovute a calcoli della colecisti e della via della bile – spiega ancora l’esperto. – Dobbiamo immaginare il tubicino che trasporta la bile e il tubicino che trasporta il succo pancreatico come due fiumi che hanno una foce in comune, portano cioè i loro liquidi nello stesso punto del nostro intestino. Se un calcolo, uscendo dalla colecisti, va a incastrarsi proprio alla foce del dotto della bile condivisa con quello pancreatico, può ostruirlo. Così facendo blocca il passaggio degli enzimi pancreatici che sono fatti per digerire ciò che mangiamo. La maggior parte delle pancreatiti avvengono quindi perché si verifica una sorta di autodigestione: se questi enzimi non riescono ad uscire perché il calcolo ostruisce il passaggio, finiscono per digerire il pancreas stesso e per causarne l’infiammazione».
Ma cosa porta dunque alla formazione dei calcoli della colecisti? «I calcoli possono formarsi sia per una familiarità quindi una predisposizione genetica, sia come conseguenza di una dieta con troppi grassi – chiarisce l’esperto. – Il colesterolo alto infatti può contribuire alla genesi dei calcoli, soprattutto nelle donne. Fattori di rischio sono anche le oscillazioni di peso e la scarsa idratazione: se non si beve abbastanza infatti la bile tende a essere più densa».
Alla base anche l’eccesso di alcolici
Se i calcoli sono alla base di circa il 60% delle pancreatiti acute, in un 30% dei casi il disturbo può essere legato a cause tossiche ovvero a qualcosa che fa male al pancreas. «In genere l’eccesso di alcolici – spiega il Professor Capurso – a volte, anche se più raramente, alcuni tipi di farmaci o i trigliceridi molto alti nel sangue. Meno frequentemente invece la causa è legata a una predisposizione genetica o ad un meccanismo autoimmune».
Infiammazione del pancreas: quali sono i rischi
Esami del sangue ed esami radiologici, permettono di diagnosticare la pancreatite acuta e di procedere quindi con il trattamento più indicato.
«L’80% delle pancreatiti acute si presenta in forma lieve e in pochi giorni il paziente può tornare a casa – spiega il Professor Capurso. – Nel restante 20% dei casi però la pancreatite acuta può avere conseguenze gravi, con una mortalità del 5%, che non è poco per una malattia così frequente. Quando il paziente si presenta al pronto soccorso non è sempre facile prevedere se il disturbo rischia di evolversi in una forma grave che necessita di terapia intensiva. Il pericolo nelle forme gravi è infatti che la pancreatite provochi una risposta infiammatoria sistemica, cioè vada a infiammare altri organi».
La pancreatite cronica
Un rischio da non sottovalutare è anche che la pancreatite acuta possa ripresentarsi nel tempo, dando poi luogo a quella che viene invece definita pancreatite cronica, una condizione complessa che porta a un danno irreparabile del pancreas.
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