Indimenticabile Paolo Griseri. “Cronista tenace e colto che raccontò il lavoro”
Sfogliando l’archivio di Repubblica spesso spunta fuori la firma di Paolo Griseri. Compare nei racconti della Torino operaia, nelle analisi dei movimenti No Tav in Val Susa, nelle battaglie contro il lavoro precario e anche nella descrizione delicata degli ultimi. A un anno di distanza dalla sua scomparsa, amici e colleghi si sono trovati al Museo dell’auto per ricordare il pezzo di strada fatto insieme e per non dimenticare il suo impegno.


Il modo garbato di intendere il giornalismo
Mentre sullo sfondo scorrevano le foto di una carriera formidabile, ne emerge il ritratto di un modo garbato di intendere il giornalismo. A partire dalla particolare capacità di ascoltare (e far parlare) tutti. «Aveva l’onestà intellettuale e l’intelligenza necessaria per dialogare sia con i sindacati che con Marchionne» ricorda Paolo Rebaudengo, già responsabile delle relazioni industriali di Fiat. «Due elementi che gli consentivano di essere credibile nei confronti di tutti» dice intervistato dal giornalista di Repubblica Stefano Parola.
Un talento quello dell’empatia che Griseri allenava con grande studio e preparazione, come ha ricordato l’amico e collega del Corriere Marco Imarisio, in dialogo con il segretario regionale della Cgil Giorgio Airaudo. «Io e Paolo abbiamo sempre discusso, ma non abbiamo mai litigato. C’era capacità di ascolto reciproco anche nelle differenze» premette Airaudo e ne ha di aneddoti da raccontare. «Una volta lo abbiamo fatto entrare in una nostra assemblea» dice. O quando i due si sono confrontati sulla Tav, su cui avevano opinioni molto diverse. «Alla fine, ha avuto ragione Paolo?» incalza Imarisio. «Non direi, quella situazione è l’effetto della crisi della rappresentanza politica» risponde il sindacalista. I tema è ancora attuale, come lo sono tanti degli argomenti affrontati da Griseri nella lunga carriera tra Stampa, Repubblica e manifesto. «Ha saputo raccontare la storia del lavoro in questa città» dice Airaudo.
L’attenzione per il sociale
E poi anche, l’attenzione per il sociale, come ricorda la presidente del Museo Egizio Evelina Christillin. «Abbiamo iniziato a lavorare praticamente insieme» dice, intervistata dal vicedirettore della Stampa Federico Monga, che invece rievoca un aspetto lontano dal Griseri giornalista col taccuino in mano. Quella idiosincrasia tutta sua per gli sport. «A tennis era una chiavica» scherza Monga e strappa sorrisi in platea.
L’ex sindaco Sergio Chiamparino ha svelato un lato meno romanzato: quello che del cronista che va a caccia della notizia e non si ferma. «Una volta mi ha fatto litigare con Renzi» dice a Sara Strippoli, per anni collega di Griseri a Repubblica. «Gli avevo mostrato un sms in cui Renzi mi parlava di Marchionne, proprio in virtù della confidenza che avevamo e lui lo aveva pubblicato. Renzi si arrabbiò molto e aveva ragione» ricorda in un sorriso. «Ma Paolo era così, aveva la capacità di prendere la notizia». E oggi, a sentirlo parlare di leadership e politica, Griseri gli avrebbe forse chiesto un parere sulle prossime comunali. Chiampa, come al solito, avrebbe risposto sornione. Ma sarebbe stato un bel pezzo.
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