Indice di Vulnerabilità sismica :: Segnalazione a Chieti
Carissimo Direttore, Le sto scrivendo dopo aver contattato tramite Pec tutte le istituzioni presenti, prefetto, assessore regionale dottor Roberto Santangelo, il sindaco di Chieti Diego Ferrara, l’assessore Giammarino e infine il gabinetto del ministro della pubblica istruzione. Ma iniziamo per gradi e cercherò di essere il più chiaro possibile, oltretutto ciò che le sto raccontando è rintracciabile documenti alla mano.
Il giorno 06/08/2025 il sottoscritto, Rolando Conti, invia una Pec per accesso agli atti al dirigente comunale, richiedendo il documento in questione tale “Indice di vulnerabilità sismica”. Nel 2007/2008 Aires ingegneria, investito dall’incarico regionale, fa questo studio sulle province di Teramo e Chieti per le strutture municipio e scuole. Come saprete nel 2002, dopo un forte terremoto di magnitudo 5.74, la scuola di San Giuliano di Puglia è venuta giù, uccidendo 30 persone tra bambini e personale scolastico.
Nel 2009, il terremoto dell’Aquila (che ha avuto eventi sismici dal 2008 al 2012) il 06 aprile causerà 309 vittime. Perché sto menzionando ciò? Perché credo che l’uomo debba imparare dagli episodi negativi a invertire le situazioni a suo favore. Ora le scuole del Comune di Chieti sono tutte non a norma antisismica, tranne l’asilo costruito dall’ex sindaco Di Primio al Tricalle e sembrerebbe anche la scuola Cesarii, ecco perché ho investito tutte le autorità e richiesto quel documento che purtroppo non mi è stato dato ieri dalla dirigente, che me lo ha negato perché secondo lei non potevo accedere agli atti. Però devo dire che ieri, con la dirigente c’è stato un confronto educato e costruttivo: mi ha detto, che l’amministrazione comunale ha per conto suo fatto fare un indice di vulnerabilità sismica nel 2009.
Ora, carissimo direttore, mi sto domandando; perché impegnare ulteriori soldi se lo strumento e pertanto il documento indice di vulnerabilità sismica era già a disposizione ed eseguito da Aires Ingegneria per conto della Regione Abruzzo? Facendo un giro online trovo la lettera scritta dal comitato Scuole sicure di Chieti; in un consiglio comunale del 03/04/2017, l’ex consigliere comunale Avvocato Ottavio Argenio porta all’attenzione dell’ex assessore di Felice la situazione drastica delle scuole di Chieti, chiedendo questa documentazione. Alla riunione intervengono anche l’avvocato Enrico Raimondi, che fa giustamente ulteriori domande in merito all’indice di vulnerabilità sismica. Ma questo documento non esce fuori. La cosa bruttissima è che sono passati altri 8 anni e ora da quella parte ci sono sia il sindaco Ferrara, il presidente del consiglio comunale e l’avvocato Raimondi che erano in quel consiglio comunale, ma nessuno intervento per messa a norma antisismica è stato eseguito fino a ora.
Capirà che le scuole sono una priorità e devono essere in sicurezza sia per i nostri figli che per il personale docente. A tal proposito, ieri ho avuto un cordiale confronto con un’altra dirigente, la quale ha condiviso le mie perplessità in merito alla sicurezza che dovrebbe essere la prima cosa e io, in merito, sto preparando un esposto in procura per come si è gestita nel 2019/2020 la situazione della scuola Vicentini-Della Porta, anche qui ho i documenti che lo dimostrano.
Nel nostro confronto costruttivo ieri, con la dirigente, abbiamo evidenziato come la politica locale non ha investito i vari milioni del finanziamento Pnrr a far fronte a questa problematica che le scuole di Chieti purtroppo hanno e porle invece in sicurezza secondo le norme antisismiche o abbattendole per ricostruirle usando materiali innovativi.
Le scuole di Chieti come vedrà e leggerà dalle dichiarazioni dei vari assessori, Giammarino e Rispoli, sono come le strade del territorio comunale, ci si mette una toppa ogni tanto e si tira avanti, sui giornali leggiamo anche, ieri, di interventi di manutenzione straordinaria (Madonna del Freddo e Chiarini) che se non c’è la struttura a norma antisismica vorrei capire a cosa servono, perché buttare soldi se poi non si ha un progetto valido per il futuro? Questi signori sapevano che avrebbero ottenuto fondi Pnrr e non sono stati capaci, in questi 5 anni, di formulare un progetto valido per la messa in sicurezza sismica, hanno pensato di indirizzare i fondi per altre situazioni, meno importi, lasciando le famiglie i bambini e il personale didattico in strutture antecedenti il 1980 e pertanto nella paura più totale.
Chi deve amministrare questa città sa che una di queste priorità sono le scuole, soprattutto perché deve sapere che il territorio che va ad amministrare è in zona Sismica 2, che prevede un’intensità sismica medio-alta e pertanto quello che è successo il 6 aprile 2009 non deve riaccadere. Oltretutto si è aggiunto il problema per la scuola di via Arniense: l’unico punto di raccolta di Chieti, adiacente la scuola, ora è interessato dai lavori e non può essere usato, pertanto dovrebbero trovare un’area che possa mettere a breve raggio in sicurezza tutte le classi di quella scuola e il personale didattico e non solo quello caro direttore, perché individuare era una priorità che avrebbero dovuto fare quando hanno messo a programma i lavori di piazza Garibaldi. E individuare è solo l’inizio, poi secondo un tecnico che ho contattato ci si dovrebbe fare uno studio (studio di fattibilità) per vedere se l’area è a norma di legge su tutti i punti, compresi gli interventi di sicurezza. Le voglio ricordare che siamo a una settimana dall’inizio dell’anno scolastico e le famiglie si ritroveranno le stesse situazioni, strutture antecedenti e vorremmo sapere con che indice di vulnerabilità sismica e in più il problema per la scuola di Porta Sant’Anna del punto di raccolta per il quale attendiamo l’ordinanza del sindaco.
Concludendo, direttore, alla mia esplicita domanda, al dirigente comunale, se dovrò andare a raccogliere mia figlia tra le macerie di chi sarà la colpa? Mi è stato detto del sindaco, poi la magistratura farà i dovuti accertamenti, secondo lei sono situazioni che possono evitarsi, visto i precedenti? Secondo me sì, basta non navigare a vista e avere una progettualità e una visione della città che dovrebbe essere, eliminando quella brutta mentalità chietina che tutto deve essere a distanza di abitazione e lavorare in primis sulla sicurezza o altrimenti faremo la fine di tanti centri storici abruzzesi. Distinti saluti, Rolando Conti
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