Incidente Washington, ritrovate le scatole nere. WP: carenza personale alla torre di controllo
La torre di controllo del traffico aereo dell’aeroporto nazionale Reagan di Washington era in netta carenza di personale mercoledì sera quando un aereo passeggeri e un elicottero militare si sono scontrati a mezz’aria. Lo rivela un rapporto governativo sulle circostanze del disastro che ha causato la morte di 67 persone e ha scatenato un nuovo dibattito sull’affollamento dello spazio aereo dell’aeroporto, oltre a polemiche politiche alimentata dal presidente Donald Trump, secondo il quale i programmi per la diversità promossi da Biden e prima da Obama hanno portato all’assunzione di controllori di volo incompetenti.
Secondo il rapporto di cui il Washington Post dà notizia, al momento della collisione due persone stavano gestendo il lavoro di quattro colleghi all’interno della torre di controllo del National. Cosa non “normale”, conclude il rapporto, per quell’ora del giorno o per la quantità di traffico aereo su Washington, dove una media di oltre 100 elicotteri al giorno sfrecciano intorno e sotto i voli delle compagnie aeree in arrivo e in partenza.
I sommozzatori che lavorano al recupero delle vittime dell’incidente aereo a Washington, si trovano ad operare in condizioni difficilissime, dal fango denso in cui si muovono a una visibilità prossima allo zero. A riferirne è la Cnn che cita esperti in questo tipo di operazioni. Almeno 14 persone risultano ancora disperse dopo il recupero di decine di corpi dei 64 passeggeri che si erano imbarcati a Wichita, Kansas, e che si trovavano sull’aereo che si è scontrato con un elicottero dell’esercito americano che trasportava tre soldati.
Le scatole nere sono state ritrovate e le autorità inquirenti sperano in un rapporto preliminare entro un mese di tempo. Sebbene la fusoliera si trovi in pochi metri d’acqua, le condizioni rendono il recupero difficile, secondo Butch Hendrick, istruttore di salvataggio e fondatore di Lifeguard Systems, un programma di New York per sommozzatori e personale di soccorso. «Il fango diventa un problema molto grave. La mancanza di visibilità fa sì che i subacquei debbano essenzialmente attraversare l’aereo a tastoni. E ora hanno a che fare con una fusoliera fatta a pezzi». «Ogni metro, ogni quindici centimetri che percorrono c’è un nuovo pericolo anche di infortunio per i sommozzatori. Quindi devono stare estremamente attenti all’interno dell’aereo», ha aggiunto, mettendo in guardia anche dai rischi di contaminazione dovuti al carburante e ai detriti presenti nel fiume.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha espresso «sincere condoglianze alle famiglie (delle vittime) e a tutti gli americani» per la sciagura dell’aereo a Washington, in cui sono morte 67 persone, tra cui anche alcuni cittadini russi. Sono tre le vittime dell’incidente aereo di Washington di cui è stata accertata la cittadinanza russa, mentre verifiche sono in corso su una quarta. A bordo dell’aereo c’erano gli ex campioni del mondo di pattinaggio artistico, Evgenia Shishkova e il marito Vadim Naumov, e la ex pattinatrice sovietica Inna Volyanskaya. Tutti e tre lavoravano come allenatori negli Stati Uniti.
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