Liguria

Incidente mortale in porto, anche il console Benvenuti e altri cinque sono indagati dalla Procura per la morte di Macciò


Genova. La Procura di Genova oltre a Patrizio Randazzo, il lavoratore che martedì notte ha investito e ucciso il collegaGiovanni Battista Macciò, ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo altre sei persone. Sette sono quindi in tutto gli indagati. Tra questi ci sono il console della Culmv Antonio Benvenuti e cinque dipendenti del terminal Psa.

Le altre iscrizioni sono state disposte dalla pm Arianna Ciavattini in vista dell’autopsia sul corpo della vittima  che sarà eseguita lunedì e anche della perizia che dovrà essere disposta sia per verificare la manutenzione delle ralle sequestrate sia per ricostruire dinamica dell’incidente mortale. Un ‘atto dovuto’ quindi affinché gli indagati possano utilizzare propri consulenti tecnici per gli accertamenti investigativi.

Come avviene normalmente nei casi di infortunio sul lavoro ad essere iscritti nel registro degli indagati sono i datori di lavoro (in questo caso il console della Culmv) e i responsabili a vario titolo della sicurezza del terminal. Gli inquirenti vogliono capire se la manovra eseguita da Randazzo rientrasse in una pratica usuale del terminal per effettuare più velocemente il lavoro di carico e scarico dei contenitori.

Patrizio Randazzo oggi intanto ha incontrato i suoi avvocati Paolo Scovazzi e Federico Ricci. Ha ribadito quello che secondo lui è accaduto: “Un colpo di sonno dovuta a stanchezza – ha detto – perché lavoro molto, ho debiti da pagare”. A questo ha aggiunto come possibile concausa anche quella di “un farmaco che prendo contro la dispnea di cui soffro da quando ho preso il Covid e che talvolta mi provoca sonnolenza”.

Ha parlato anche di quell’inversione a U nel piazzale che dalle immagini è sembrata a molti parecchio veloce. “E‘ così che lavoriamo, le manovre le facciamo sempre a quella velocità“. Al Vte dal giorno dell’investimento Randazzo, che non è in malattia o in ferie non ci sta più andando, invitato in questo senso dai vertici della Compagnia unica, per evitare tensioni.

Randazzo però parlando con i suoi legali ha risposto indirettamente alle voci che stanno circolando in questi giorni al Vte su alcune liti tra i lavoratori di quel turno perché Randazzo avrebbe voluto finire prima: “Nessuna lite – ha detto – con il collega ferito siamo amici fraterni e ci stiamo messaggiando continuamente anche in queste ore”.




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