incidente di laboratorio causa più probabile per Covid. La risposta della Cina
La Central Intelligence Agency (CIA) ha emesso una nota ufficiale in cui afferma che la pandemia di Covid-19 è molto probabilmente derivata da un incidente di laboratorio. Con questa dichiarazione, l’agenzia si allinea alla posizione già espressa dall’FBI e dal Dipartimento dell’Energia, che ritengono la fuga di laboratorio di Wuhan, in Cina, una spiegazione plausibile per l’origine del virus SARS-CoV-2. Il virus ha causato oltre 1,2 milioni di vittime negli Stati Uniti e più di sette milioni di morti a livello globale.
“La CIA valuta, non con sicurezza assoluta, che un’origine della pandemia di Covid-19 correlata alla ricerca sia più probabile rispetto a un’origine naturale, sulla base delle segnalazioni disponibili”, ha dichiarato un portavoce dell’agenzia. Tuttavia, è stato ribadito che il livello di sicurezza associato a questa valutazione è basso e che ulteriori indagini e nuove informazioni potrebbero modificare il quadro complessivo. La CIA continuerà a monitorare attentamente qualsiasi nuova segnalazione di intelligence o informazione pubblicamente disponibile che possa fornire maggiore chiarezza sull’origine del virus.
La posizione della CIA rappresenta un significativo cambiamento rispetto al passato. Fino a poco tempo fa, l’agenzia aveva dichiarato di non avere dati sufficienti per determinare se il Covid-19 fosse nato da una trasmissione naturale tra animali e umani o da un incidente legato alla ricerca. Ora, la dichiarazione odierna sottolinea che entrambe le ipotesi restano plausibili, ma pone maggiore enfasi sulla possibilità di una correlazione con attività di laboratorio.
Le origini del Covid
Le origini del Covid-19 continuano a dividere la comunità di intelligence americana. Mentre la CIA, l’FBI e il Dipartimento dell’Energia ritengono plausibile la fuga di laboratorio, altre quattro agenzie di intelligence statunitensi, insieme al Consiglio Nazionale dell’Intelligence (National Intelligence Council), considerano invece più probabile un’origine naturale del virus, seppur con un livello di sicurezza anch’esso basso. Questo disaccordo riflette le difficoltà incontrate dagli investigatori nell’ottenere dati completi e trasparenti sulla questione, aggravate da assoluta mancanza di collaborazione da parte delle autorità cinesi.
“Sia gli scenari di origine naturale che quelli legati alla ricerca rimangono plausibili”, ha precisato la CIA nella sua dichiarazione. Tuttavia, è evidente che le divergenze interne tra le diverse agenzie statunitensi derivano in gran parte dalla scarsa disponibilità di prove concrete e dall’assenza di un accesso indipendente a dati scientifici critici. Il governo cinese ha ripetutamente negato ogni responsabilità e ha rifiutato di fornire supporto a indagini internazionali indipendenti.
La risposta della Cina
La Cina ha reagito con fermezza alle dichiarazioni dell’intelligence statunitense. La portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha respinto categoricamente l’ipotesi della fuga di laboratorio, definendola “estremamente improbabile”. Mao ha sottolineato che il team congiunto di esperti cinesi e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel corso di visite sul campo a Wuhan, aveva escluso questa teoria, privilegiando invece la trasmissione del virus dagli animali agli esseri umani.
“Gli Stati Uniti dovrebbero smettere di politicizzare e strumentalizzare la questione delle origini del virus”, ha dichiarato Mao durante un briefing con la stampa. La Cina ha anche accusato Washington di voler spostare la responsabilità della pandemia su altri Paesi e ha esortato gli Stati Uniti a collaborare con la comunità internazionale per affrontare le sfide globali legate alla salute pubblica, anziché perpetuare tensioni diplomatiche.
La nuova valutazione della CIA arriva in un momento in cui il contesto politico è particolarmente complesso. John Ratcliffe, il direttore della CIA recentemente confermato dal Senato sotto la seconda amministrazione Trump, ha a lungo sostenuto che la teoria della fuga da laboratorio fosse l’ipotesi più probabile. Durante l’amministrazione Biden, il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha richiesto l’istituzione di un gruppo di esperti indipendenti per riesaminare le conclusioni delle agenzie di intelligence. Questa richiesta riflette il continuo dibattito politico e scientifico sull’origine del virus, che resta un argomento estremamente sensibile sia a livello nazionale che internazionale.
LA COMUNITA’ SCIENTIFICA
Gli scienziati sono divisi sulla questione. Da un lato, molti esperti sostengono l’ipotesi naturale, basandosi su precedenti pandemie causate da virus zoonotici, come SARS e MERS, che hanno avuto origine da pipistrelli e altri animali. Dall’altro lato, alcuni ricercatori evidenziano che il virus SARS-CoV-2 potrebbe essere sfuggito accidentalmente da un laboratorio durante esperimenti scientifici, in particolare nell’Istituto di Virologia di Wuhan, noto per i suoi studi sui coronavirus dei pipistrelli.
Nonostante i progressi nella comprensione del virus, la mancanza di accesso a campioni biologici iniziali e la reticenza delle autorità cinesi, come detto, hanno ostacolato un’indagine completa. La comunità scientifica e quella politica concordano oggi sulla necessità di un’indagine trasparente e collaborativa per evitare che simili eventi si ripetano in futuro.
Intanto, la dichiarazione della CIA segna un ulteriore piccolo passo in avanti nella comprensione della pandemia, ma lascia aperte molte domande. La mancanza di un consenso unanime all’interno della comunità di intelligence e l’assenza di prove decisive mantengono vive entrambe le ipotesi, alimentando il dibattito globale.
E mentre si continua a cercare la verità, l’emergenza sanitaria mondiale ha già messo in luce la necessità di una maggiore cooperazione internazionale per affrontare future crisi sanitarie.
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