Inchiesta urbanistica Milano, pm ricorrono su induzione indebita per Sala
Dopo qualche giorno di valutazione, anche la Procura di Milano ricorre nell’inchiesta sull’urbanistica che ha portato a sei misure cautelari. In particolare, i pm titolari dell’indagine hanno presentato appello al Tribunale del Riesame per ribadire l’ipotesi di induzione indebita – esclusa dal giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini – per il progetto Pirellino-Torre Botanica che coinvolge, tra gli altri, l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, l’ex presidente della Commissione per il paesaggio Giuseppe Marinoni e l’imprenditore Manfredi Catella. Vicenda che chiamava in causa, tra gli altri, l’architetto Stefano Boeri e il sindaco Giuseppe Sala, entrambi indagati. Nel provvedimento si ribadisce anche la cifra della presunta corruzione (138mila euro) contestata all’architetto Alessandro Scandurra.
“Noi abbiamo dimostrato in modo documentale che non c’è nessun fatto di corruzione. Tutti i contratti tra la società Scandurra Studio e i singoli costruttori rispondevano a reali attività che sono state fatte e non sono mai copertura di dazioni. Non c’è mai in nessun atto del procedimento la prova di un accordo corruttivo” sostiene il legale Giacomo Lunghini al termine dell’udienza davanti ai giudici del Riesame. “Rispetto all’omessa astensione è pacifico che fino al giugno del 2023 il Comune istruiva i membri della commissione rispetto a doversi astenere solo rispetto a propri progetti. Cosa che Scandurra ha sempre fatto: si è sempre astenuto sui propri progetti e non su quelli degli altri”.
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