Inchiesta corruzione, altri sei mesi di indagini sull’ex assessore Gambino e sugli imprenditori coinvolti
Genova. Sei mesi in più di indagini per l’inchiesta sulla presunta corruzione che vede indagati l’ex assessore alla polizia locale Sergio Gambino e cinque imprenditori.
Li hanno chiesti e ottenuti dal gip la pm Arianna Ciavattini e l’aggiunto Federico Manotti per consentire agli investigatori della squadra mobile di esaminare il materiale sequestrato nel blitz del 17 giugno: chat, messaggi, scambi di mail sono al centro degli approfondimenti disposti dalla Procura di Genova.
Le accuse all’ex assessore che oggi siede come consigliere comunale nell’aula rossa di Palazzo Tursi (si è dimesso dal gruppo di Fratelli d’Italia) riguardano i presunti favori fatti agli imprenditori compiacenti e riguardano gli appalti per lagestione dei minori non accompagnati, l’interessamento per bloccare una ispezione in un cantiere, pratiche burocratiche “velocizzate” e la rivelazione in anticipo di ispezioni oltre agli spostamento di transenne e fermate del bus per agevolare amici.
Gli imprenditori, in cambio, avrebbero pagato fatture per operazioni inesistenti ( alla società Dentaland della moglie del politico (che a quanto risulta dagli investigatori avrebbe avuto problemi economici) ma anche 3 mila euro “in nero”, il pagamento del leasing della macchina.
Oltre a Gambino (difeso dall’avvocata Rachele De Stefanis), nell’inchiesta per corruzione coordinata dall’aggiunto Federico Manotti insieme alla pm Arianna Ciavattini, sono indagati Francesco Fracchiolla, Luciano Alessi, Artan Taipi, Artur Marashi (indagato e poi assolto nella vicenda delle presunte estorsioni al Genoa e difeso dall’avvocato Mauro Casu) ed Enrico Malagamba. Secondo quanto emerge dal capo di imputazione allegato al decreto di perquisizione e sequestro l’ex assessore avrebbe ottenuto in tutto oltre 100mila euro.