Puglia

Incastrato dai pantaloni arancioni, così è stato preso il clochard

Una felpa con cappuccio di colore scuro e pantaloni arancio sono i due elementi che hanno inchiodato il 39enne Angelo Di Staso, nato a Barletta ma residente nel centro diurno Area 51 di Bari, di fatto clochard in un terreno di via Fanelli, dove è stato rintracciato dagli agenti della digos della questura di Bari poche ore dopo aver piazzato un proiettile calibro 9 e perfettamente funzionante, con un ritaglio di giornale che riteneva un’unità cinofila della polizia nel giardino antistante la questura barese. Dopo aver scoperto i due oggetti attaccati con un pezzo di scotch, gli investigatori con l’ausilio della polizia Scientifica hanno esaminato le impronte sul proiettile, ma soprattutto hanno guardato le telecamere di sorveglianza della città pedinandolo di fatto fino al suo domicilio, distante circa 5 km percorsi tutti a piedi.

L’uomo compariva nei frame con lo stesso abbigliamento che è stato trovato nei pressi del suo accampamento, steso ad asciugare, e con un carrellino per la spesa di colore blu che portava anche quando è stato fermato. Durante la perquisizione, poi, gli agenti hanno ritrovato anche 32 proiettili di vario calibro per mitragliatori leggeri e armi da guerra, che non sono in vendita, e sui quali non ha saputo dare giustificazione. Ha detto solo di averli trovati per strada. Nella tenda c’erano anche altri fogli di giornale che ritraevano immagini di magistrati della Corte d’Appello di Lecce e di un giornalista. Per il trentanovenne è scattato l’arresto per detenzione e porto abusivo di munizionamento da guerra e arma comune da sparo, ma risponde anche di minaccia aggravata a pubblica autorità. Nelle prossime ore è prevista la convalida dell’arresto alla presenza del pm di turno Matteo Soave.




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