Inaugurazione anno scolastico, Mattarella: “I docenti sono pilastri della scuola, non vanno lasciati mai soli”
Nel cuore di Napoli, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto alle autorità, agli studenti e agli insegnanti con parole cariche di riconoscenza e attenzione.
L’inizio delle lezioni rappresenta, per chiunque vi sia coinvolto, non solo un ritorno alle attività quotidiane ma un vero nuovo inizio: un’opportunità per le generazioni di studenti, per le famiglie e per l’intera società. La scuola, secondo Mattarella, contribuisce in modo decisivo alla formazione di cittadini consapevoli e accompagna la crescita personale e comunitaria di ogni individuo. Di fronte alla rapidità delle trasformazioni sociali e tecnologiche, l’ambito scolastico si conferma luogo fondamentale di apertura al cambiamento.
Le sfide della tecnologia e il valore insostituibile del docente
Nel discorso del presidente, grande attenzione è stata riservata alle nuove sfide imposte dalla tecnologia digitale e dall’intelligenza artificiale, strumenti potenti che offrono opportunità eccezionali ma racchiudono anche potenziali rischi di omologazione e dipendenza. Mattarella ha esortato a non ignorare la complessità di tale rivoluzione, sottolineando che la scuola favorisce la capacità critica, l’autonomia e la costruzione della personalità.
Se da una parte internet e i nuovi media sono risorse della creatività umana, dall’altra non possono sostituire il rapporto umano e comunitario che solo la scuola sa offrire: guardarsi negli occhi, sperimentare, sostenersi reciprocamente. Di fronte alle tentazioni delle scorciatoie digitali, i docenti sono chiamati a guidare i giovani verso scelte consapevoli, a valorizzare il pensiero personale ed evitare la “povertà culturale”. La scuola, come sottolineato dal presidente, è lo spazio della pluralità e della valorizzazione dei talenti, in cui il rispetto delle diversità deve prevalere.
Docenti: pilastri della scuola, mai lasciati soli
Particolarmente significativo il riconoscimento di Mattarella nei confronti degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, “pilastri” del sistema che si impegnano quotidianamente anche in condizioni complesse. Sono loro a rilevare con attenzione i bisogni degli studenti, a sottrarli dalle situazioni di disagio e a costruire quei legami educativi che prevengono emarginazione e fenomeni di violenza.
Mattarella ha ribadito con forza che il personale scolastico non deve essere lasciato solo dalle istituzioni e dalla società, ma sostenuto concretamente nel percorso di costruzione di una scuola sicura e inclusiva.
In ogni parte del mondo, le scuole sono luoghi di speranza: “La scuola deve essere il luogo in cui ogni forma di violenza viene bandita. Gli insegnanti fanno molto, talvolta in condizioni difficili, per capire e per sottrarre i ragazzi da gorghi pericolosi.” E proprio nella valorizzazione del loro impegno e nella tutela della loro missione, si sigilla la centralità della figura del docente per il futuro della comunità scolastica.
La scuola nei contesti difficili: accoglienza e responsabilità
Durante la giornata a Napoli, il presidente Mattarella insieme al Ministro Valditara ha visitato classi collocate in luoghi non convenzionali come un istituto penale per minori e un ospedale, dimostrando quanto sia essenziale contrastare ogni forma di abbandono scolastico.
“È necessario che la scuola sia davvero ovunque”, ha ribadito Mattarella, riferendosi anche alle regioni del mondo dove il diritto allo studio è negato dalle guerre e dalle occupazioni militari. In questi contesti, la negazione della scuola assume il peso di una “gravissima responsabilità storica”. L’impegno istituzionale diventa quindi doppio: non solo non lasciare indietro nessuno, ma anche favorire l’inclusione dei giovani in situazione di svantaggio, qualunque sia la loro condizione.
Impegno condiviso: ringraziamento ai protagonisti della scuola
Grande riconoscenza è stata espressa da Mattarella verso gli insegnanti, i dirigenti scolastici e tutto il personale che quotidianamente si dedica con passione e competenza alla crescita degli studenti.
Un appello è stato rivolto anche alle famiglie, invitate a costruire un autentico rapporto di fiducia con i docenti, nella comune opera educativa. La citazione di Hannah Arendt richiama il valore del coraggio nell’educazione: “l’amore per i figli sta anche nel lasciar loro l’occasione di intraprendere qualcosa di nuovo, di imprevedibile”.
In questa fase di grandi cambiamenti, saranno proprio i giovani a interpretare e guidare le trasformazioni epocali. Mattarella ha concluso evocando le parole di Vittorio Bachelet: quando gli eventi storici sono difficili bisogna “gettare seme buono”.
“La scuola resta la seminatrice più preziosa per la società. Buon inizio a tutti”, conclude il Presidente.
Leggi anche
Source link




